Su e giù dal Pizzocolo otto volte per conquistare l’Everest

Immagina di salire sul Pizzocolo partendo dalla riviera del Garda. E immagina di farlo per otto volte consecutive. Impossibile? Forse. Ma non per tutti. A tentare l’impresa saranno gli ultrarunner Rudi Amati, 54 anni, di Toscolano Maderno, e Mauro Lazzarini, 50 anni, di Salò, due amici da tempo dediti all’ultra trail. Gare non per tutti, riservate ad un’élite di atleti super allenati. Come Amati e Lazzarini.
I due, non nuovi a sfide affrontate insieme, questa volta hanno deciso di cimentarsi in un «Everesting 8848» gardesano, format che prevede una sfida epica proprio fuori dalla porta di casa. L’idea alla base dell’Everesting è semplice: percorrere a piedi (o in bicicletta) sentieri e mulattiere fino a raggiungere un dislivello positivo di 8.848 metri, pari appunto all’altezza della vetta più elevata del pianeta, registrando l’intera attività con dispositivo gps in modo da poterne poi richiedere l’omologazione.
È una battaglia di resistenza che mette a dura prova corpo e mente. L’idea è venuta a Lazzarini, e Amati non si è tirato indietro. La scelta del percorso è stata quasi naturale: «I posti più belli dove andare a correre sulle nostre montagne - dice Amati - sono i sentieri che portano allo Spino e al Pizzocolo».
La sfida parte questa mattina, giovedì 1 maggio, dalla palestra di Barbarano di Salò, dove sono allestite la logistica e la base vita organizzata del GS Montegargnano. Alle 8 in punto i due atleti si metteranno in marcia, salendo direttamente a Morgnaga, frazione di Gardone Riviera, per raggiungere il Colomber, in località San Michele, lungo via Banale. Da lì affronteranno la salita su sterrato fino al Pirello, arrivando infine ai piedi della vetta del Pizzocolo, nella zona di decollo dei parapendio. «In tutto - spiega Amati - sono 1.110 metri di dislivello. Ogni volta che arriveremo in cima, una Panda 4x4 ci riporterà alla base vita al palazzetto di Barbarano».
Il regolamento (consultabile su everestingitaly.it) dice che per la discesa possono essere usati mezzi alternativi (macchina, bus, seggiovia...). Tornati alla base, prima di ripartire i due runner potranno alimentarsi e riposarsi, ma non dormire (come da regolamento dell’Everesting). Sarà una fatica da ripetere per ben otto volte. Non ci sono limiti di tempo per concludere l’esperienza: «Abbiamo stimato - conclude Amati - un tempo di tre ore per ognuna delle otto tracce, tra salita, discesa e riposo. Contiamo di portare a termine la challenge nella mattina di venerdì».
Tifosi e appassionati potranno seguire l’impresa attraverso gli aggiornamenti che saranno pubblicati sui canali social dei due atleti, ma anche affiancarli lungo il percorso: «È bene accetto chiunque vorrà accompagnarci - conclude Amati - anche solo per una traccia o un tratto, di giorno o di notte, in nostra compagnia».
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