Outdoor

Scalare l'Everest sui monti di casa: l'impresa di Fabiano Collio

Il 35enne di Nave ha fatto su e giù da Piezze fino alle Conche per 11 volte, scalando i fatidici 8.848 metri in 25 ore per Everesting Italy
Fabiano Collio durante la sua impresa Everesting - Foto © www.giornaledibrescia.it
Fabiano Collio durante la sua impresa Everesting - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Undici salite da Piezze fino a Conche e altrettante discese per un totale di 96 chilometri e 8.848 metri di dislivello percorsi nell’arco di venticinque ore. Fabiano Collio è il primo atleta ad aver tentato l'impresa dell’Everesting sul «monte di casa» dei navensi. Il concept prevede che un runner, dopo aver scelto il proprio segmento, lo percorra di modo che possa raggiungere gli 8.848 metri di salita.

Classe 1988 il ragazzo, che nella vita di tutti i giorni è tecnico di Enel, ha realizzato quello che era il suo sogno da qualche anno e da una decina di giorni il suo nome è scritto nella Hall of fame italiana di Everesting Italy.

«È dal periodo del Covid che punto a realizzare questo mio obiettivo - racconta Fabiano -. Del resto si è diffusa proprio in questo periodo la pratica dell’Everesting, che consiste nell’accumulare 8.848 metri di salita, ovvero l’altezza del Monte Everest, su qualsiasi collina, picco o montagna del mondo. Occorre farlo in un solo tentativo e sono ammesse delle brevi pause, ma non è permesso dormire». Equipaggiato di tutto punto e accompagnato dai compagni di squadra di trail running della Tre santi Trail, il 35enne è partito sabato 2 dicembre a mezzogiorno da Piezze e, dopo aver passato Sant’Antonio e Cà de la Ruer, si è arrampicato su fino al santuario situato sul confine tra Nave e Lumezzane. Poi è sceso e risalito per altre 10 volte, sfidando il sentiero e il bosco con l’oscurità della notte servendosi di una pila frontale.

L’impresa è durata complessivamente 24 ore e 57 minuti: Fabiano si è potuto fermare solo alle 12.57 di domenica 3.

Un tour de force compiuto con il sostegno e il tifo di tante persone e non solo dei compagni di squadra: «Il giorno precedente avevo avuto conferma che sarebbe venuta un po’ di gente - racconta -, ma non pensavo che sarebbe venuta fuori una cosa del genere, con gli amici e i ragazzi della Tre santi che hanno allestito un campo base a Piezze, piantando un gazebo e accendendo un braciere per riscaldarsi e fare un po’ di carne ai ferri». Dal mezzogiorno del due a quello del 3 sono tante le persone che hanno fatto un salto anche solo per fare un saluto e tenersi aggiornate su come stesse andando l’impresa di Fabiano. Gli amici più preparati non l’hanno lasciato solo persino nella salita e nella discesa: con lui c'era sempre qualcuno, anche al calare della notte.

«Senza tutto questo supporto non sono sicuro ce l’avrei fatta» ammette il 35enne, il cui nome è ora scritto nella lista di Everesting Italy, dei grandi atleti che ce l’hanno fatta. 

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