Francesco, la famiglia di Orzinuovi: «La carezza per il nostro Vittorio»

Un cuore piccolo, nato fragile a causa di una grave malformazione. Un anno e mezzo di vita segnato da due delicatissimi interventi e la paura costante negli occhi dei genitori. E poi un gesto semplice e puro, la lettera della sorellina di 10 anni che, con l’ingenua forza dell’amore fraterno, ha varcato i confini del Vaticano, arrivando a Papa Francesco.
La storia di Vittorio, un bambino di Orzinuovi che ora ha 7 anni, è legata a quella del pontefice argentino. Papa Francesco ha benedetto Vittorio quando aveva 22 mesi, in piazza San Pietro. Era l’11 settembre del 2019.
«Non credevamo che il pontefice stesse ad ascoltare l’appello di una bambina e soprattutto che le rispondesse» racconta il papà Manuel, ancora incredulo, a distanza di anni, per questo gesto di straordinaria umanità. La piccola Matilde, carica di affetto per quel fratellino così fragile, aveva preso carta e penna e chiesto al Papa che incontrasse il suo piccolo Vittorio, un guerriero che a poco più di un anno aveva già combattuto battaglie molto più grandi di lui.
«Dopo poche settimane, con grande sorpresa, abbiamo trovato la risposta nella cassetta delle lettere, accompagnata da corone del rosario benedette e da altri doni. Il Papa, tramite monsignor Paolo Borgia, assessore della Segreteria di Stato del Vaticano, ci aveva dato appuntamento in un’udienza in piazza San Pietro. Ci siamo andati tutti, in prima fila: io, mia moglie Elisabetta e i miei tre figli, Vittorio, Matilde e Filippo. Papa Francesco si è avvicinato e con dolcezza ci ha domandato come mai “questa bella famiglia” fosse arrivata da lui. Gli ho raccontato con grande emozione tutta la storia di Vittorio. Lui nel frattempo si è chinato sul bambino, ha posato la sua mano leggera sulla sua testolina e l’ha accarezzata con infinita tenerezza, in un caloroso gesto di vicinanza e conforto. Poi gli ha impartito la benedizione e si è congedato chiedendoci di pregare anche per lui».
Oggi, a 6 anni da quell’incontro, Vittorio sta abbastanza bene. Il suo cammino non è stato privo di ostacoli, ma un filo invisibile lo lega per sempre a Papa Francesco, il quale seppe ascoltare il grido silenzioso della sua sorellina e donargli una carezza che ora ha il sapore di un dono incommensurabile».
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