Non solo Montisola: la storia delle isole private Loreto e San Paolo

Non solo Monte Isola. Nella settimana dell’attesissima festa di Santa Croce, che dopo dieci anni torna ad ornare la piccola Carzano con centinaia di migliaia di fiori di carta realizzati a mano, a suscitare curiosità sono anche le due piccole isole che si possono osservare durante il viaggio in battello: Loreto a nord, San Paolo a sud.
Ad alimentare il fascino che le circonda il loro essere private ed inaccessibili, da sempre meta di chi solca le acque del lago e tenta di avvicinarsi per spiare tre le fronde della fitta vegetazione che le adorna. Negli anni sono diventate culla di leggende, storie e speculazioni, spesso per via del mistero che sembra circondarle.
Vediamo allora qual è la storia di queste due isole.
L’Isola di Loreto
La sua storia è antica quanto il lago d'Iseo stesso. Da un punto orografico, l’isola di Loreto è la punta di una montagna unita al dosso di san Pietro in vinculis di Marone.
Era abitata già nel XII secolo, come testimonia il ritrovamento di monete di epoca comunale; poi, nel Quattrocento, divenne proprietà delle suore di santa Chiara di Brescia, che costruirono un monastero. Un destino religioso che ha segnato l'isola anche dopo l'abbandono delle monache, quando, nel 1580, si narra di un falso monaco, un eremita di nome Pietro, che vi risiedeva – come ricostruisce l’Enciclopedia bresciana –, gestendo abusivamente una scuola per fanciulli. L'intervento di San Carlo Borromeo, all'epoca in visita pastorale, mise fine a questa frode e affidò l'isola alla cura della parrocchia di Marone. Tuttavia, nel Seicento, l'isola tornò all'abbandono, descritta come «del tutto sterile» dagli scritti dell'epoca.

La sua rinascita avvenne alla fine del XIX secolo, quando l'ammiraglio Vincenzo Richieri-Zirotti la acquistò e decise di trasformarla in un gioiello architettonico. Fu lui a far costruire il castello neogotico che oggi si erge fiero sull'isolotto, completo di una torre e solide mura che proteggono la privacy dei suoi proprietari. L'opera fu completata nel 1910 e, alla morte dell'ammiraglio, l'isola ha cambiato proprietario più volte.
Oggi l'isola di Loreto è di proprietà privata, raramente aperta al pubblico. Recentemente, ha ospitato alcuni concerti del «Festival Onde Musicali», dimostrando come, in occasioni speciali, il suo fascino venga condiviso.
Nel 2010, per un breve periodo, l'isola è stata al centro del gossip internazionale, con indiscrezioni su un presunto interesse di George Clooney ad acquistarla come regalo per la sua fidanzata di allora, Elisabetta Canalis. Sebbene la notizia si sia rivelata infondata, l'aneddoto testimonia fascino e del mistero che l'Isola di Loreto continua a esercitare.
L’isola di San Paolo
Più nota invece l’isola di san Paolo, piccolo gioiello a sud di Monte Isola, salita sul palcoscenico internazionale per essere parte della celebre installazione «The Floating Piers» dell’artista Christo, che con una passerella galleggiante lunga oltre 3 chilometri collegò Sulzano a Monte Isola e proprio all’isola privata di San Paolo.

A lungo ritenuta una propaggine rocciosa della stessa Montisola, ha rappresentato per secoli un punto strategico nella navigazione tra Lovere, Pisogne e Iseo. La sua conformazione piatta e facilmente accessibile la rese infatti rifugio sicuro per i barcaioli colti di sorpresa dalle improvvise bufere del lago.
La storia documentata inizia nel 1091, quando i fratelli Mozzi donarono il luogo al monastero di Cluny, che vi insediò un priorato dedicato a San Paolo, l’apostolo navigatore. Nei secoli seguenti l’isola attraversò fasi alterne di prosperità e decadenza: già nel Duecento i documenti parlano di debiti, edifici scoperchiati e affitti a privati. Nel Quattrocento, con il declino cluniacense, subentrarono i francescani, sostenuti dalla potente famiglia Fenaroli, che trasformarono l’isola in convento. Qui i francescani, dunque, a Loreto le Clarisse.
Il convento osservante crebbe in importanza tra XV e XVII secolo: ampliato con un chiostro e protetto da alte mura contro le piene del lago, ospitò fino a quattordici frati, orti e limonaie, divenendo centro religioso e sociale di riferimento. Le cronache narrano anche episodi drammatici, come l’eccidio di frati nel 1527, e momenti di grande devozione popolare, con feste che attiravano folle tanto da trasformare l’isola in una «piazza marittima». Non mancarono tensioni con i parroci di Montisola, specie per sepolture e diritti religiosi.
Tra Sei e Settecento San Paolo continuò a vivere di attività monastiche, accogliendo anche personalità illustri, da Caterina Cornaro a viaggiatori europei. Le cronache descrivono la chiesa arricchita di affreschi e statue, tre cappelle e un chiostro monumentale. Con la fine del Settecento però giunsero le soppressioni: nel 1784 gli ultimi frati si trasferirono a Iseo e l’isola passò al demanio veneto, poi a quello bresciano e infine alla Repubblica Italiana.
Ottocento e primo Novecento segnarono la trasformazione del luogo: demoliti gli edifici religiosi, l’isola cambiò più volte proprietà e destinazioni, divenendo perfino albergo. Singolare la vicenda del Trabattoni, che ne fece la sua dimora eccentricamente adattata nella navata della chiesa ormai sconsacrata, prima di scomparire in circostanze misteriose.

Nel 1912 l’isola fu acquistata da Bruno Cittadini, che vi edificò una villa trasformandola in cenacolo culturale frequentato da Puccini, Golgi, Moneta e poeti come Giosuè Borsi. Due anni dopo passò alla famiglia Beretta, che la possiede ancora oggi: fu arricchita con una darsena e collegata alla rete elettrica nel 1936. Durante la Seconda guerra mondiale ospitò il principe Junio Valerio Borghese e la sua famiglia.
Nel 2016 la ribalta internazionale con installazione di land art degli artisti Christo e Jeanne-Claude.
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