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Montichiari, i 100 anni del maresciallo Gerardo Sanchini

Giulia Bonardi
Ex comandante della stazione del paese, ha festeggiato il secolo di vita alla presenza del sindaco e dei rappresentanti locali dell’Arma
Tanti auguri per i cento anni del «Sempre fedele» Gerardo Sanchini - © www.giornaledibrescia.it
Tanti auguri per i cento anni del «Sempre fedele» Gerardo Sanchini - © www.giornaledibrescia.it
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«La mente funziona ancora, il resto lasciamo stare», così si descrive Gerardo Sanchini, 100 anni, ex carabiniere, che da Montichiari col suo cellulare continua a «presidiare» il territorio e si informa su quanto avviene nel Bresciano e in Italia. Potremmo dire con una certa dose di deformazione professionale.

Storica guida della locale stazione dei Carabinieri ieri ha tagliato il traguardo del secolo. Una vita trascorsa a servizio dell’Arma, della sicurezza, del territorio e della comunità.

I festeggiamenti

Sabato il festeggiato ha ricevuto la visita del sindaco e dei rappresentanti locali dell’Arma: oltre al sindaco Marco Togni e agli assessori Martina Varone, Davide Tiraboschi e Guido Lanfranchi, sono arrivati nella sua casa il comandante della stazione dei Carabinieri, Alfonso Gentile, i componenti dell’Asociazione nazionale carabinieri Montichiari Pietro Marmaglio, Marco Restante(anch’egli già comandante dei Carabinieri locali), Teo Lamanuzzi ed Ennio Ziletti.

L’Anc sezione di Montichiari, ha espresso i suoi auguri leggendo un commovente scritto al maresciallo maggiore Sanchini, evidenziando il suo prezioso ruolo di «testimone vivente dei valori dell’Arma dei Carabinieri, esemplare patrimonio da tramandare generosamente alle nuove generazioni».

La biografia

Sanchini, nato a Cortona, in provincia di Arezzo, nel 1925, è arrivato a Montichiari nel 1958 (dopo una tappa nel Mantovano, ad Asola). A Montichiari ha guidato la stazione locale dei Carabinieri, sotto le dipendenze dell’allora pretore come sezione di polizia giudiziaria. Dopo questo incarico, ha proseguito la sua carriera al Comando Legione di Brescia per andare in pensione nel 1978. Nel frattempo ha sempre vissuto a Montichiari dove ha «costruito anche la sua vita familiare»: risale al 1961 il matrimonio con Giuseppina Mazza, primogenita del sindaco Bruno Mazza (1946-1964); dalla loro unione sono nati due figli, Francesca, nel 1962, e Paolo, classe 1967. Nel 2014, ha perso la moglie Giuseppina, rimanendo vedovo. Ricordando i tempi in servizio, ha ammesso di «essere sempre stato inflessibile sul lavoro».

A 100 anni suonati la mente è ben attiva e l’ironia vivace. I segreti per arrivare al secolo? Un mistero. Possiamo dire che tra le passioni del passato c’era il gioco delle bocce e per quanto riguarda la dieta non ha mai rinunciato a un bicchiere e mezzo di vino a pranzo, mentre «la cena la salto sempre». Oggi vive con suo figlio, già docente universitario.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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