La ricetta inclusiva del «21 grammi» funziona anche nel mondo del lavoro

Grazie al tirocinio nel locale aperto 8 anni fa in viale Italia dodici ex camerieri con sindrome di Down hanno trovato occupazione altrove
Riccardo, 24 anni, sta facendo un tirocinio al 21 grammi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Riccardo, 24 anni, sta facendo un tirocinio al 21 grammi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Prima la tovaglietta, poi le posate e quindi il bicchiere. Al «21 grammi» è quasi mezzogiorno e Riccardo è alle prese con la preparazione dei tavoli, compito che svolge con grande precisione. I clienti che a pranzo riempiono il locale di viale Italia non sono ancora arrivati e alcuni colleghi ne approfittano per mangiare un piatto di pasta. Lui, invece, ci tiene a finire il lavoro: «Più faccio esperienza, più divento bravo», dice col sorriso.

Riccardo ha 24 anni, arriva da Gussago, è cintura nera 2º dan di karate e ha la sindrome di Down. Al «21 grammi» sta facendo un tirocinio di inclusione sociale e, come ci tiene a precisare Diego Rossi, responsabile commerciale del bar-ristorante, «è preziosissimo». Così come è preziosissimo, da anni, il collega Gabriele, 46 anni e una passione per le maratone, che nel locale è assunto e felice: «Qui mi sento in famiglia», ammette lui stesso.

Gabriele dietro al bancone di 21 grammi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Gabriele dietro al bancone di 21 grammi - Foto © www.giornaledibrescia.it

Alcuni giovani con la sindrome di Down che fanno esperienza qui, tra i tavoli o in cucina, infatti si fermano (ora sono un paio), altri, invece, dopo un tirocinio biennale, trovano un’occupazione altrove. Questo ultimi «sono dodici – racconta con soddisfazione Giovanni Maggiori, uno dei fondatori del locale nato da un’intuizione del Centro bresciano Down –: lavorano nel settore della ristorazione e in quello del commercio. Attraverso il loro esempio il "21 grammi" dimostra che l’inclusione in azienda è possibile e rappresenta un valore aggiunto per tanti motivi: avere qualcuno che pensa le cose da un altro punto di vista può essere d’aiuto, rende il team più coeso, responsabilizza i colleghi, fa crescere le loro competenze e li rende più flessibili e propensi al cambiamento. Inoltre è dimostrato che i giovani talenti emergenti preferiscano le aziende inclusive al punto da sceglierle accettando anche un salario inferiore».

L’esperienza, insomma, è positiva. Ne è convinto anche Rossi: «Al "21 grammi” i nostri tirocinanti con sindrome di Down arrivano da soli usando i mezzi pubblici, non sono mai in ritardo e sono sempre in ordine. Io – racconta – non sono un educatore, ma in questi anni ho capito che ci tengono tantissimo a mettersi in gioco e, se viene offerta loro l’opportunità di farlo supportati almeno in una prima fase con degli schemi, lavorano benissimo». Alcuni, poi, seguiti dal Centro bresciano Down, stanno facendo a piccoli passi anche un’esperienza di autonomia abitativa.

Il «21 grammi» è aperto da otto anni e il 29 febbraio festeggerà il suo compleanno con una grande soddisfazione. Ossia «il primo utile operativo – annuncia Maggiori –. L’attività va bene e, grazie alla cena di marzo, contiamo di anticipare l’estinzione del mutuo del locale». 

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