LA FAMIGLIA

Regia: Ettore Scola
Con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Ottavia Piccolo, Cecilia Dazzi, Massimo Dapporto, Athina Cenci, Carlo Dapporto, Philippe Noiret, Monica Scattini, Sergio Castellitto, Renzo Palmer, Ricky Tognazzi, Memè Perlini, Dagmar Lassander
Genere: commedia/drammatico
Distribuzione: Cecchi Gori
Capolavoro di Ettore Scola assieme a "C'eravamo tanto amati" e "Una giornata particolare" questo film ora riproposto da Cecchi Gori in dvd assieme ad altri, tra cui uno sinora inedito per l'home video (vedi seguente segnalazione), del grande regista scomparso lo scorso gennaio. Un film corale, che tutti dovrebbero vedere almeno una volta e in cui lo spettatore troverà frammenti e memorie della propria vita, che può contare un di un'eccellente sceneggiatura scritta da Scola assieme a Ruggero Maccari e Furio Scarpelli) e su un quanto mai ricco cast di interpreti eccezionali, stimolati dal regista a dare il meglio di sé e differenti a seconda dell'età del personaggio, se giovane o adulto. Incorniciato fra una fotografia scattata nel 1906, in occasione del battesimo di Carlo, e quella del 1986 per l'ottantesimo compleanno del protagonista, ormai anziano professore d'italiano in pensione e sui ricordi del quale è imperniato, "La famiglia" stando all'interno di un appartamento del quartiere Prati a Roma ripercorre in 9 tappe distanziate tra loro di dieci anni (circa: Hitler venne a Roma nel 1938, vedi anche il citato e premiato film con la Loren e Mastroianni; un giornale radio del 1947 annuncia l'imminente approvazione della Costituzione) le vicende di una famiglia borghese nel loro succedersi quotidiano, gioie o dolori o traumi o perdite o contraddizioni, comprese mode ed ideologie, che siano in altrettanti flashback. Ci sono il nonno di Carlo (un magnifico Vittorio Gassman che poi sarà Carlo adulto) insegnante in pensione che ha acquistato l'appartamento, il padre Aristide (Memè Perlini) impiegato ministeriale e pittore dilettante, la madre Adelina cantante lirica mancata e un po' svanita, le sorelle del padre Luisa (Alessandra Panelli), Margherita (Athina Cenci) e Millina (Monica Scattini), sulla trentina e continuamente in lite ma pure inseparabili e ormai rassegnate a restare zitelle, una domestica con la piccola nipote Adelina e altri parenti; più il medico e amico di famiglia Giordani.
La nuova scena, introdotta come le successive da una carrellata nel corridoio, è nel 1916, a guerra in corso: Carlo ha 10 anni, un fratello di 3, Giulio, e lega molto con il cugino Enrico, con il quale combina una grossa marachella che causerà guai a Giordani, ma il divertimento finisce con l'annuncio della morte del nonno. 1926, il ventenne Carlo (Andrea Occhipinti) è universitario e dà lezioni alla liceale Beatrice (Cecilia Dazzi), palesemente innamorata di lui che però è attratto dalla di lei sorella Adriana (Jo Champa), la quale invece parte per frequentare un corso di perfezionamento a Milano e se ne va pure Enrico, ma a Parigi, in quanto antifascista convinto. 1938: Carlo, ora professore di liceo, ha sposato Beatrice (Stefania Sandrelli) con cui ha avuto due figli, il fratello Giulio che ha una relazione con Adelina (Ottavia Piccolo), divenuta cameriera di casa, e che simpatizza per il regime sta per andare soldato in Etiopia, Adriana è un'affermata concertista, ma resta sempre nel cuore di Carlo che si inalbera e si scontra di brutto con il francese (Philippe Noiret) che gli presenta come suo fidanzato. Poi la guerra che cambia tante cose, come mostrerà il flashback del 1947 (basta con gli spoiler) e la vita che continua, triste o felice che sia, carica di gioie, dolori e incomprensioni, felicità piccole e grandi, amarezze, rimpianti, sacrifici, incomprensioni: tutto ciò che è e significa essere umano o umana… Scola è straordinario nel lasciare la storia fuori dalla porta e nel contempo a mostrare le sue conseguenze nella gente comune, operazione geniale che aveva tentato già con l'originale "Ballando ballando", carrellata di anni in una balera francese, ma che non gli era riuscita così bene. E tanti altri sono i pregi di questo "La famiglia", film tutt'altro che bozzettistico (è una sorta di prodigio) che lo spettatore scoprirà dalla visione, ma uno non posso non segnalarlo: ed è il dialogo tra Carlo e Beatrice intessuto di amore, tenerezza e soprattutto comprensione che chiude uno dei segmenti del film e dal quale si capisce benissimo che in quello successivo la moglie non ci sarà più. La Sandrelli è un'eccellente attrice, ha fatto film importanti, dato vita a figure indimenticabili come l'Adriana di "Io la conoscevo bene" e la Luciana di "C'eravamo tanto amati" e altre, ma questa sua uscita di scena, degna di una mattatrice del teatro, mi è sempre rimasta impressa particolarmente nella mente e nel cuore: strepitosa.
Dopo "La famiglia" Scola avrebbe girato altri film, anche importanti come "Splendor", "Che ora è", "Il viaggio di Capitan Fracassa" (in cui paga il "debito" a Gautier preannunciato ne "La terrazza") e "La cena" (vedi segnalazione successiva), ma senza mai ripetersi a simili livelli. Il dvd ben fatto di Checchi Gori offre anche validi extra: le interviste a Ettore Scola e a Ottavia Piccolo.
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