La grande mela non è solo New York: a Polaveno un frutto di sei etti

Mele giganti, dai quattro ai sei ettogrammi, ottenute in modo del tutto naturale. È il piccolo (grande?) «prodigio» operato da Girolamo Guardiani, 88 anni, portati con effervescenza, a suo modo botanico e frutticoltore appassionato, nella sua tenuta in via Santa Maria del Giogo a Polaveno, sopra le contrade Zoadello e Cornali.
Tutto è incominciato una quindicina d’anni fa quando Guardiani aveva provato ad eseguire alcuni innesti su alberelli di melo provenienti dalla Liguria. Dopo un lustro le piante innestate avevano prodotto i primi frutti, radi ma di almeno trecento grammi. Sorprendentemente, col tempo il peso andava sempre più crescendo, anche la fioritura si manteneva costante e folta, pur in un clima alquanto freddo, ciò che fa supporre - rivela Guardiani - si tratti d’un incrocio con selvatici d’origine siberiana. L’eccezionalità della nuova mela non è data soltanto dal considerevole peso, ma pure dalla cospicua fruttificazione nonché dall’intatto sapore, tipico delle mele di quel territorio.
Naturali
Il «melomane» di Polaveno, nella sua attività ha coinvolto amici, conoscenti ed esperti, per assecondare al meglio l’intento di tramandare alle nuove generazioni la tradizione delle vecchie varietà autoctone. Le piante di Polaveno e di Brione, grazie al terreno particolarmente adatto, crescono senza interventi chimici e necessità di trattamenti speciali.
Girolamo Guardiani non persegue alcun intento commerciale, anche perché la mela «polavenina» ha dimensioni tali che un solo frutto rappresenterebbe una vera e propria scorpacciata, senza nascondere un insorgente (quasi) bizzarro pensiero biblico e, cioè, che nell’Eden dell’iniziale umanità, una mela del genere avrebbe scoraggiato la temeraria Eva dal coglierla e addentarla.
Un nome tutto suo
Girolamo Guardiani persevera nel mettere a dimora in vasi le piante di questo melo prodigioso per poi lasciarle a disposizione gratuita di chi volesse, a sua volta, coltivarne alcuni esemplari. Amerebbe anche classificare il frutto dandogli, possibilmente, un nome scientifico. La piccola tenuta di Polaveno non va oltre i settemila metri quadri, mantenuti nell’ordinata geometria dei meli il cui frutto, a questo punto, potrebbe passare alla storia come «Mela Girolamo».
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