I gestori della malga Palmarusso: «In Guglielmo anche d’inverno»

Flavio Archetti
L’idea di tenere aperta la struttura ogni domenica è arrivata dal sindaco di Zone Marco Zatti: a renderla possibile sono stati Claudio Magagnini e Rossella Zanotti, entrambi di Gussago
Sono i primi gestori della malga a lavorare di domenica - © www.giornaledibrescia.it
Sono i primi gestori della malga a lavorare di domenica - © www.giornaledibrescia.it
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Fino all’anno scorso nessuno aveva tenuto aperto un rifugio sul Guglielmo anche in inverno, tutte le domeniche. L’impresa non è semplice, però dotare il duemila sebino-valtrumplino di un punto di riferimento in cui si possa trovare una minestra calda o ci si possa asciugare se si è stati sorpresi dalla pioggia, ha un grande valore e contribuisce allo sviluppo di un turismo più destagionalizzato e sociale, aprendo una porta dove era sempre stata chiusa.

Se ad avere l’idea è stato due anni fa il sindaco zonese Marco Zatti, inserendo nel bando di assegnazione della malga Palmarusso di Sotto l’obbligo di apertura ogni domenica dell’anno, a realizzare il particolare lavoro sono stati Claudio Magagnini e Rossella Zanotti, entrambi di Gussago, due giovani coraggiosi e pieni d’iniziativa, amanti della natura e poco inclini a farsi spaventare dalle difficoltà, che in un rifugio a quota 1600 metri non mancano.

Pro e contro

Rossella e Claudio sono i conduttori di Palmarusso di Sotto dall’inverno 2023-2024 e oggi hanno concluso il loro secondo inverno sul Golem. «Un inverno – come ci hanno raccontato – pieno di tante cose, tra gli inconvenienti e le fatiche di gestire una malga lontana dal paese, dove non arrivano artigiani a darti una mano se hai dei guasti, e le scoperte che si fanno vivendo buona parte dei propri giorni a stretto contatto con gli animali, i prati, il clima e il cielo».

La neve intorno alla malga - © www.giornaledibrescia.it
La neve intorno alla malga - © www.giornaledibrescia.it

Il lavoro? «Anche quello non è mancato nonostante la scarsa collaborazione del meteo, visto che nei mesi scorsi ha fatto brutto tempo tutte le domeniche, pioggia più che neve, e qua si lavora bene con gli amanti dello sci escursionistico anche a gennaio e febbraio se i prati sono innevati e c’è il sole, perché si crea un microclima tiepido e si mangia all’aperto sempre. Pure con il maltempo può comunque capitare di vedere arrivare qualcuno, perfino sotto la neve, ma è più raro».

Lo sfondo

Una delle cose che più li ha meravigliati in queste stagioni sono stati i colori straordinari del cielo, ma anche la vasta presenza di animali, una compagnia portatrice di buon umore ma che preferisce mantenersi a una certa distanza, tra cui una famiglia di aquile stanziali che caccia attorno al Corno del bene, le marmotte, le volpi, le coturnici, i mufloni, i cervi, i ghiri, un corvo imperiale, «quello che si avvicina di più», e il gatto Brandy.

A 1600 metri di altitudine - © www.giornaledibrescia.it
A 1600 metri di altitudine - © www.giornaledibrescia.it

La neve è croce e delizia: l’anno scorso Claudio e Rossella ne hanno vista cadere un metro e mezzo in due giorni, a marzo. Adesso però arriva la bella stagione, si tira il fiato, e per tutti è il momento per salire a conoscere questa malga così accogliente e questi ragazzi così intraprendenti.

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