Da Brescia al Kilimangiaro, una vetta conquistata in coppia

Ai bresciani e alle bresciane che hanno conquistato la vetta del Kilimangiaro quest’estate si sono aggiunti due nuovi nomi: Stefano Orsi e Paola Bergamaschi.
La storia
Stefano è nato in Valtrompia, è cresciuto a Bovegno e da qualche tempo vive in città. Da quando è abbastanza giovane pratica l’alpinismo, passione che condivide con la sua ragazza Paola, trentunenne originaria di Salò.
In montagna di solito ci va con un gruppo di amici che ha chiamato a raccolta e che ha chiamato «In montagna con l’Orsetto». «Recentemente, dopo che abbiamo praticato un alpinismo più leggero, siamo passati a imprese più impegnative», ci ha raccontato in agosto, in diretta da uno dei campi sulle pendici del monte. «Dopo aver raggiunto alcune tra le cime più importanti in Italia, quest’anno io e Paola – senza tutto il gruppo – abbiamo deciso di scalare una delle 7 Summit, il Kilimangiaro, la vetta più alta del continente africano con i suoi 5895 metri di altitudine».

La scalata

La scalata al Kilimangiaro, dice, l’hanno portata a termine in sette giorni, dopo vari passaggi di acclimatamento. Se, infatti, il monte non è considerato ostico come possono quelli della catena hymalaiana – per esempio –, si tratta comunque di un’impresa difficoltosa dal punto di vista dell’adattamento al clima, dal momento che si arrivano a toccare anche i -10 o i -20 gradi centigradi (in vetta).

Loro l’hanno fatta in tenda, seguendo un tour organizzato con sherpa, cuochi e guide alpine. «Piano piano si sale di altitudine. La prima tappa era a circa 2800 metri, dopodiché ci siamo alzati a 3800. Nei giorni successivi si sale e si scende per abituarsi al clima e l’ultimo step è l’accampamento a 4700 metri».

La conquista vera e propria è avvenuta di notte: l’attacco alla cima Orsi e Bergamaschi l’hanno fatto con il buio, in quella che viene chiamata «Summit Night». Coronando così un sogno alpinistico non per tutti.
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