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Caterina all’Adunata degli alpini: «Vorrei sfilare in memoria del nonno»

Roncadellese, ha ricevuto il cappello dal nonno, con la promessa di continuare a farlo vivere in mezzo agli alpini. Per ora però possono sfilare solo le penne nere, ma la regola potrebbe cambiare
Caterina insieme agli alpini del gruppo di Roncadelle © www.giornaledibrescia.it
Caterina insieme agli alpini del gruppo di Roncadelle © www.giornaledibrescia.it
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«Quando il nonno è mancato ha scelto di lasciare a me il suo cappello e ci siamo promessi che avrei continuato a farlo vivere in mezzo agli alpini». Una promessa che Caterina non smette di onorare portando alle adunate sia nazionali, sia sezionali il capello con la penna del nonno Luigi Sottini, reduce della campagna di Russia, «andato avanti» sei anni fa.

Incontriamo Caterina, roncadellese, nella palestra della scuola di Vigliano Biellese, dove sono accampati i gruppi di Roncadelle e Trenzano, con i musicisti della Fanfara Tridentina per la 96esima Adunata nazionale degli alpini che si è chiusa ieri a Biella.

«Il nonno mi ha insegnato praticamente tutto – racconta con la voce rotta dall’emozione –. Mi ha trasmesso la sua esperienza di vita, i principi in cui credeva, i suoi valori e quando è morto mi è mancata la terra sotto i piedi. Per fortuna gli alpini della sezione di Brescia e del gruppo di Roncadelle mi hanno adottata e mi hanno fatta sentire a casa».

Caterina partecipa a tutte le adunate, ospite degli alpini che la coccolano come fosse una di loro. Durante le giornate di campo si dedica alla cucina e offre il suo contributo a quello che serve, fino al giorno della sfilata. «A quel punto – continua – trovo un posticino vicino alle transenne, aspetto il passaggio dei miei alpini e, con il cappello del nonno in mano, li saluto quando passano».

Caterina non può sfilare, visto che, almeno finora, la sezione di Brescia non lo permette. Con la nuova presidenza, forse, sarà concesso anche agli aggregati, gli amici dei gruppi locali, di potersi iscrivere all’Ana e chissà che il prossimo anno a Genova, Caterina non possa portare in sfilata con il gruppo di Roncadelle il cappello del nonno Luigi. «Sarebbe per me un grande onore – dice – e una grande emozione. Come se portassi il nonno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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