Calcio

Il Brescia con la Ternana per guarire dal mal di casa

La squadra di Inzaghi non vince a Mompiano dal 6 novembre: nel mirino c’è la vetta. Gli ospiti, in 18 volte al Rigamonti, non hanno mai vinto
Coppia d’attacco: Brescia deve recuperare Ayé, per ora conta sui gol di Moreo - New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Coppia d’attacco: Brescia deve recuperare Ayé, per ora conta sui gol di Moreo - New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Fare le scorribande nei giardini altrui dà tantissimo gusto e varrà la pena continuare a farlo. Ma adesso è proprio arrivata l’ora che il Brescia inizi a sentirsi ugualmente a proprio agio nel rettangolo verde di casa. Lungo è il digiuno di vittorie a Mompiano: i tre punti mancano da 77 giorni, dal 6 novembre scorso con quello striminzito 1-0 contro il Pordenone. Aveva fatto storcere il naso quel successo arrivato quasi di «rimbalzo» dopo 7 punti presi in altrettanti scontri diretti giocati in una settimana.

Ecco: oggi, contro la Ternana andrebbe benissimo anche un qualcosa su quella falsariga. Va bene tutto: pur di sgombrare il campo dall’ormai certificata maledizione casalinga, visto che a Mompiano la squadra di Inzaghi ha raccolto soltanto 12 punti. Una miseria per chi culla sogna di gloria e sa benissimo che questi non possono passare unicamente da trasferte mozzafiato. Bisogna rompere il ghiaccio e assolutamente occorre togliersi questo pensiero per arrivare alla sosta carichissimi e nella miglior condizione mentale possibile per preparare una vera volata da otto partite in 30 giorni esatti.

Ma, come sempre, i conti vanno fatti con l’oste di turno che oggi (ore 14) è una Ternana la quale a sua volta combatte un tabù: in 18 volte che è stata di scena al Rigamonti, non ha mai vinto. E sempre la storia, fa fare un sorriso in più al Brescia: l’1-0 alla Ternana del giugno 1980 valse la promozione in serie A agli uomini di Gigi Simoni.

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Ma le statistiche oggi non vanno sul campo contro una squadra, quella umbra, che non vince da otto partite (ma che in trasferta comunque non perde dal 29 ottobre scorso) e che ha fatto venire un solenne mal di pancia a patròn Bandecchi dopo il ko rimediato contro l’Ascoli.

Sono volate parole grosse. Insomma, un contesto che chiama subito all’idea di una Ternana che dopo essere passata dall’inferno di un grosso focolaio Covid, intende giocare la classica gara «della vita» a caccia del riscatto. Magari puntando pure sulla voglia di fare un figurone del grande ex (ma poi ci sono anche Paghera e Furlan, out invece Martella) Alfredo Donnarumma, che proprio oggi colleziona il suo duecentesimo gettone in serie B.

Ma non è tutta in Alfredo che oltretutto fino a qui ha reso al di sotto delle attese (e questo ci preoccupa...) la forza della Ternana, che ha soprattutto in Falletti la chiave dell’imprevedibilità. Menzione anche per Partipilo. Dal canto suo nel Brescia, dopo aver sdoganato il 4-3-1-2 a Reggio Calabria, Inzaghi andrà avanti così alla scoperta insieme a tutti di cose nuove della sua squadra dato che oggi il tecnico si gioca la carta di un doppio debutto assoluto dal 1’: quello di Huard a sinistra al posto di Pajac e quello di Andreoli davanti alla difesa.

Sarà interessante vedere le rondinelle doversela cavare per la prima volta senza il croato - vera arma tattica - dietro e pesare si a livello di personalità che tattica il 2001 del vivaio Andreoli: sarà quel giocatore (molto diverso da Van de Looi, che in settimana ha avuto qualche problemino) in grado di aiutare il Brescia a «imparare» a fare la partita anche in casa. È un Brescia che in attesa di (doverosi) nuovi volti, prendendosi anche qualche rischio calcolato, cerca nuovi protagonisti pure al suo interno in un momento che è di cambiamento. Emblematica è la trasformazione che sta subendo il reparto più delicato di tutti, quello della difesa che cambia interpreti, ma anche modo di giocare visto che anche a destra tra Sabelli (oggi tocca a lui) e Karacic si gioca con esterni «puri». Sarà bello capire come si sta reinventando in corsa questo Brescia.

Ma ancor più bello è pensare di tornare ad una gioia in casa. Anche perché poi, tra l’altro, a parte chi pressa da dietro, la vetta è lì. A tiro. E prima di sperare in passi falsi altrui, occorre non commetterne più in proprio perché troppi bonus sono già stati bruciati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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