Calcio

Brescia Calcio: presentato il calendario che unisce lo sport al bello della città

Ospiti numerosi componenti della società tra cui Massimo Cellino, amareggiato per il ko subito contro la Reggina
Uno scatto dalla presentazione all'Auditorium del Museo Santa Giulia - Foto Brescia Calcio
Uno scatto dalla presentazione all'Auditorium del Museo Santa Giulia - Foto Brescia Calcio
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Una sconfitta dolorosa da smaltire dentro una settimana molto intensa con altre due partite da giocare. Una settimana spezzata da una serata pre natalizia e con sguardo rivolto a un 2023 che si annuncia per il Brescia pieno di incognite, ma che sarà comunque nel segno dei sorrisi dei giocatori immortalati nelle loro gesta tecniche su sfondo dei luoghi simbolo della cittá come il Castello o piazza Loggia, ma non solo. Questo è il calendario presentato in un altro, non a caso, luogo simbolo quale l’Auditorium del museo di Santa Giulia.

Brescia e il Brescia: un patto che si rinnova con vista sull’anno che farà della Leonessa la Capitale della cultura. Un appuntamento ricordato dalla presidentessa di Brescia Musei Francesca Bazoli: «Diciamo che noi giocheremo un campionato di serie A nel 2023 con l’obiettivo di far conoscere a tutti l’immenso patrimonio culturale di questa città, che ha una vocazione ancora non del tutto percepita».

Presente anche il presidente

In dubbio fino all’ultimo («Avevo mal di schiena») il presidente Massimo Cellino ha poi fatto la sua comparsa. Nessun accenno «ufficiale» alla partita contro la Reggina che comunque gli ha lasciato tanta amarezza in qualche modo però messa in preventivo, perché le sedute d’allenamento alle quali aveva assistito non gli avevano trasmesso una sensazione di energia positiva anche per l’assenza di Bisoli, il quale dà una marcia in più a una squadra che a suo avviso, come già espresso altre volte, può dare di più. Soprattutto sotto l’aspetto della determinazione che a suo modo di vedere è venuta un po’ meno da qualche partita a questa parte.

Cellino alla serata in Santa Giulia - Foto Brescia Calcio
Cellino alla serata in Santa Giulia - Foto Brescia Calcio

Nessun accenno alle sue vicissitudini, ma uno speech rivolto agli imprenditori e agli sponsor presenti in sala ai quali ha riassunto il concept della sua idea di azienda, della quale parla come un patrón in sella e non in «dismissione». «La serie B - le parole di Cellino - è riduttiva per le imprese e il tessuto economico di questa città. Agli inizi mi sono ritrovato a fare calcio per hobby, poi ne ho fatto impresa. Peraltro particolarmente complessa e dispendiosa che espone a rischio di prendersi contestazioni e cattiva pubblicità se non arrivano i risultati. Ci si chiede perché gli imprenditori bresciani non abbiano preso il Brescia: è perché sono seri e quindi fa loro onore non mettersi a fare cose che non sanno fare… La ricchezza di una società poi non sta nel portafoglio, ma nei talenti che nascono: servono centri sportivi e allenatori che non facciano disperdere il patrimonio. La squadra di calcio oggi guadagna se vince, non se compra giocatori. Siamo orgogliosi di avere una società sana senza bilanci falsi: in silenzio abbiamo onorato i debiti con concretezza. Questo è il nostro orgoglio ed è la brescianità: con la programmazione i risultati arriveranno». In chiusura il ringraziamento agli sponsor con «l’auspicio di dare loro maggiori soddisfazioni e l’invito «a non valutare una società solo sui risultati del campo, ma anche sui valori che veicoliamo attraverso anche l’attivitá giovanile» ha aggiunto il vice presidente del club Giampiero Rampinelli Rota.

Le parole della squadra

Sul palco (alla conduzione Marina Presello e Daniele Barone di Sky) in rappresentanza della squadra presente al completo con lo staff e la Primavera, Dimitri Bisoli, che ha colto l’occasione per ribadire di sentirsi «un po’ bresciano» e per una dedica ai suoi compagni e a chi sta dietro le quinte nel club: «Dico grazie al gruppo per la disponibilità e la dedizione, ma dico grazie anche a chi non si vede e ci fa lavorare bene». Dal capitano al vice, Andrea Cistana, simbolo della brescianità: «Per me è un onore aver fatto tutta la trafila con questa maglia per arrivare in prima squadra. Vorrei tanto tornare in A col Brescia». Quindi Massimiliano Mangraviti: «Sono fresco di coronamento di un sogno, aver indossato la fascia di capitano». Si è parlato anche di giovani con il responsabile del settore giovanile Nereo Omero Meloni, con l’ultimo prodotto arrivato in prima squadra Nuamah e il vice allenatore della prima squadra Gastaldello.

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