Brescia, Ayé per una ripartenza da record e meno uno dalla vetta

Scusi, per i record da che parte si va? Prego, accomodarsi. A rimirare un pokerissimo di vittorie consecutive in trasferta e, soprattutto, 8 vittorie in un girone d’andata soltanto. Non era mai capitato nella storia del Brescia a prescindere dalla categoria. E non è mai capitato nemmeno in serie B, in senso assoluto. O meglio: era successo al Chievo stagione 2006-2007, ma in quella stagione il campionato si disputava a 22 squadre e pertanto c'era una partita in più. Per cui, sì: per i record, prego accomodarsi. Anche a riflettere su quei 37 punti coi quali il Brescia è arrivato al giro di boa puntellando il suo secondo posto in solitaria e regalandosi una proiezione di punteggio da serie A diretta. E se ancora non bastasse, la vetta è tornata a tiro di un punto soltanto visto il crollo casalingo del Pisa col Frosinone.

E qui, a questo punto, ci siamo arrivati grazie al perfetto varo sul campo del 2022: a Reggio Calabria è stato un prendi tutto. In una di quelle giornate portatrici di vari segnali in un meltin’pot di vita vecchia - in termini di risultati e certezze da trasferta appunto - combinata con la vita nuova. Laddove il nuovo però non è qualcosa di misterioso e sconosciuto perché affonda le sue radici in un fresco e piacevole passato. In un colpo solo, il Brescia ha infatti ritrovato Florian Ayé e il 4-3-1-2 (e si era capito che Inzaghi stava lavorando a una svolta tattica) che accompagnò i Corini’s in serie A (che poi rimase come marchio di fabbrica, tanto da essere ribattezzatto il «modulo aziendale», per le successive due stagioni). Il bomber dell'anno solare 2021 del Brescia s'è ripreso la scena con una doppietta bagnata tanto di opportunismo (primo gol in contropiede su meraviglioso filtrante di Van de Looi), quanto di classe come si è visto nella firma apposta «a giro» sullo 0-2 che poi è stato il risultato finale contro la malcapitata Reggina. Che oggetivamente si è rivelata avversaria di una manifesta inferiorità risultata ulteriormente aggravata dai postumi del Covid.

Va certo tenuta in considerazione la pochezza dell'avversaria di giornata. Ma come è già capitato di sottolineare in altre circostanze in cui il Brescia se l'è battuta e se l'è vinta contro squadre in difficoltà, questo nulla leva alla limpidezza dei tre punti costruiti e meritati nel giro di un tempo soltanto, il primo. Mentre il secondo è stato di puro e semplice controllo gestionale concedendo una «palletta» gol. Joronen, i suoi guanti nemmeno li ha sporcati. Riassumiamola così: il Brescia ha ottenuto il massimo con il minimo sforzo. E non è da tutti: casomai è da grande squadra. Presa per mano da un allenatore al quale va dato sempre atto di non esitare a rivedere le proprie idee, se necessario. E le idee di ieri, sono state al sapore pieno di quel restyling in atto. Sono sempre un potenziale trappolone le partite che cadono dopo una lunga sosta e la gara di ieri era piena di insidie perché non era ben chiaro in che stato fosse la Reggina. Bene: il Brescia ha pensato solo a se stesso deciso a testarsi e sperimentare per trovare quell’equilibrio che consenta di non disperdere i valori da trasferta e di cambiare passo in caso. Inzaghi, s’è preso anche dei bei rischi proponendo una squadra ultraoffensiva con due terzini di spinta, Karacic e Pajac, utilizzando tra le mezze ali un giocatore d’attacco come Léris, rinunciando alla fantasia di Tramoni (e Palacio) puntando su due punte «pesanti».

Risultato: primo tempo - anche grazie a una condizione atletica eccellente - dominante con subito due occasionissime tra Bisoli e Jagiello e il gol appena passato il quarto d’ora di Ayè. Tempo di vedere un’occasione di testa per Galabinov che il Florian fa il bis segnando di lusso con una conclusione alla Insigne. Poi tocca a Léris impegnare Micai. Insomma, non c’è storia. E sarà anche per questo che il Brescia tira piuttosto in fretta i remi in barca. Il secondo tempo è puro esercizio e anche sperimentazione con il debutto di Huard. A scuotere un po’ la partita ci pensa un Tramoni travolgente nel ripristinato - dal 25 ’ in poi - 4-3-3. Si vede Jagiello firmare lo 0-3 non valido per fuorigioco di Moreo e sempre Jagiello servire una palla gol a Bertagnoli ma è bravo Adjapong. Come è bravo e da record, il Brescia. Godiamocela, ma non troppo: le altre sono sempre in pressing e c’è un mercato da portare assolutamente a termine con lucidità e raziocinio. Anche se comunque sì: per i record, per di qua. Prego.

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