Da Bovezzo al Perù, 25 giovani portano viveri e farmaci ai bisognosi

Barbara Fenotti
I ragazzi, riuniti attorno alla guida del parroco don Mauro Capoferri, si stanno impegnando per raccogliere 20mila euro. Adesioni per partecipare aperte fino a metà ottobre
L'oratorio di Bovezzo - © www.giornaledibrescia.it
L'oratorio di Bovezzo - © www.giornaledibrescia.it
AA

C’è chi imbianca una stanza, chi taglia l’erba, chi aiuta in un trasloco. Ogni piccolo lavoro diventa un tassello di un progetto molto più grande: raccogliere i fondi necessari per portare viveri e medicinali nei villaggi contadini isolati sulle Ande, in Perù. Così 25 giovani di Bovezzo e Collebeato, riuniti attorno alla guida del parroco di Bovezzo don Mauro Capoferri, si stanno preparando a un’esperienza missionaria che li condurrà nell’agosto 2026 a Chacas, villaggio a 4.000 metri di quota dove opera da anni l’Operazione Mato Grosso.

L’iniziativa

Il progetto, chiamato «Perù 2026», non è una vacanza ma una vera e propria prova di resistenza e solidarietà. «Per tre settimane i ragazzi lavoreranno dalle 8 alle 10 ore al giorno – spiega don Mauro –. L’idea è provare le proprie forze costruendo case per i contadini, facendo attività di oratorio ed educazione con i bambini delle comunità rurali e portando loro viveri e medicinali».

La base di appoggio sarà Chacas, il paese fondato da padre Ugo De Censis, ma il vero bisogno si nasconde più in alto, tra i villaggi dispersi a 4.000 e 5.000 metri, raggiungibili solo dopo ore di cammino. «Porteremo zaini pieni di viveri e medicine in queste zone impervie – aggiunge don Mauro –, dove per la sanità lo Stato non passa nulla e tutto è a pagamento».

Per acquistare materiali e generi alimentari (l’obiettivo è raccogliere circa 20mila euro), il gruppo si è rimboccato le maniche. I ragazzi pagheranno di tasca propria, salvo qualche opera di autofinanziamento in sinergia con l’oratorio, il biglietto aereo, che costa circa 1.200 euro a testa. Ogni centesimo guadagnato con il loro impegno, invece, andrà direttamente a finanziare le opere. «Abbiamo fatto volantinaggio in paese e la gente ha risposto con generosità – spiega il parroco –, affidandoci piccoli traslochi, lavori di giardinaggio e tinteggiature». I frutti si vedono già: domenica scorsa sono stati raccolti 1.500 euro, che verranno usati per acquistare sacche di sangue da 50 euro l’una per l’ospedale di Chacas, anch’esso supportato dall’Operazione Mato Grosso.

Adesioni ancora possibili

Il gruppo è il primo frutto della nuova comunione pastorale tra Bovezzo e Collebeato. «Sono circa 25 giovani dai 24 ai 35 anni che hanno iniziato questo cammino insieme» racconta don Capoferri. L’impegno è serio: un’intera domenica al mese dedicata al lavoro comunitario, oltre ai lavoretti svolti durante la settimana. Il gruppo è ancora aperto: le adesioni sono possibili fino a metà ottobre, quando saranno acquistati i biglietti aerei e verrà consegnato il mandato diocesano. Se qualche giovane fosse interessato, può farsi avanti. L’appello è doppio: a chi vuole unirsi all’avventura e a chi ha bisogno di un aiuto per dei lavoretti. È possibile contattare il 334.3742256 o il 338.1910254.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...