Volley

Anna Danesi: «Sogno di cantare l’inno sul podio delle Olimpiadi»

Nadia Lonati
La bresciana, capitana della Nazionale femminile di volley, parla della Nations League vinta e degli impegni di Parigi
Primo trofeo da guida dell’Italia. Anna Danesi riceve la coppa della Nations League conquistata dall’Italia
Primo trofeo da guida dell’Italia. Anna Danesi riceve la coppa della Nations League conquistata dall’Italia
AA

«Siamo tornate noi, lo abbiamo fatto con una bellissima vittoria, con un’anima nutrita da un sogno gigante, al quale ora puntiamo senza dubbio decise».

C’è un’Italia che è tornata ad avere tratti marcati e profilo riconoscibile, che si era un po’ smarrita e il cui carattere ora ha riacquisito i toni decisi: è quella della nazionale femminile di pallavolo, che ha nel volto sorridente della bresciana Anna Danesi la capitana a cui fare riferimento.

Successo

Neppure il tempo di prendere confidenza con i gradi assegnati e già si è ritrovata con medaglia d’oro al collo e trofeo della Volleyball Nations League da levare al cielo: «Hanno un sapore proprio bello - se li gusta la centrale di Roncadelle - perché sembra di essere tornate ai vecchi tempi, con un’Italia fortissima di cui le altre nazioni devono avere paura. E dentro ci sono anche una sensazione di rivalsa, la percezione di essere tornate a giocar bene e di poter vincere tanto, sensazioni fondamentali in vista delle Olimpiadi».

Già, le Olimpiadi: la qualificazione era l’obiettivo primo della Vnl: «Per il mio esordio da capitana mi aspettavo belle cose, ma non immaginavo subito così - ammette la classe ’96 -: abbiamo raggiunto la qualificazione a Parigi abbastanza facilmente, e sono davvero felice perché ai Giochi ci pensiamo praticamente dagli ultimi giocati, e poi abbiamo fatto nostra la Vnl. Come ho già detto il mio sogno è cantare l’inno sul podio delle Olimpiadi, diciamo che questa è stata una prova corale generale andata alla grande. Siamo tornate noi, e sentire di essere forti non dipende da questo successo, anzi sappiamo benissimo di non aver fatto niente ancora, ma come dice Velasco “vincere porta a vincere” e speriamo abbia ragione».

Di sicuro porta a Parigi una Nazionale di nuovo prima nel ranking mondiale: «Impegno e voglia di centrare l’obiettivo di agosto credo siano stati l’anima della squadra: volevamo la vittoria, venivamo da un periodo senza successi, particolare, siamo ripartite senza parlare di quel che è stato, perché è troppo importante ciò che abbiamo davanti. Da capitana ero molto emozionata, ho cercato di essere me stessa, e tutto è andato bene».

Presente

Recuperate un po’ di energie nell’azzurro della Sardegna ora per Danesi è tempo di rituffarsi nell’azzurro Italia per prepararsi al grande appuntamento a cinque cerchi. Repubblica Dominicana (all’esordio il 28 luglio) Olanda, e Turchia le prime avversarie parigine.

«Girone impegnativo, ma ai Giochi quale non lo è? Puntiamo al massimo dei punti con "orange" e dominicane per poi giocarcela con la Turchia. Ora vedo tutto rose e fiori per come giochiamo, per come sento le mie compagne, e continuerò a vedere positivo perché fa bene a me e alla squadra. Abbiamo, inoltre, uno staff pazzesco: Velasco, Bernardi, Barbolini... Pendiamo dalle loro labbra, e l’obiettivo è quello gigante che tutti sanno: la medaglia che luccica di più, considerando che l’Italia femminile non ne ha mai vinta una olimpica. E comunque già arrivare a podio sarebbe una grandissima soddisfazione per tutte».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.