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Pomeriggio frenetico, ecco com'è andata

All'orizzonte una soluzione stile Unicredit-Roma, con Ubi in cabina di regia. Il progetto Cavagna, il lavoro di Bonometti
Occhi puntati sul caso Brescia
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Fuori Visendi. La cordata di Bonometti si smarca, ma il numero uno di Aib compie una lunga e laboriosa opera di raccordo. L’intricata vicenda Brescia calcio assume connotati più chiari. La soluzione che si sta configurando è simile all’operazione Unicredit-Roma, quindi con Ubi Banca in cabina di regia. L’orizzonte, in qualche modo, si rischiara. E si delinea l’avvicinarsi delle condizioni minime affinché la squadra possa essere iscritta al campionato di serie B.
 
Nel quadro entra con forza la figura di Livio Cavagna, imprenditore lumezzanese fratello di Renzo (presidente del club di LegaPro valgobbino), già sostenitore (e creditore) del Brescia calcio. Livio Cavagna potrebbe assumere la gestione della società, per cui ha già pronto un dettagliato piano sportivo.
Questo è il riassunto del lungo e intensissimo pomeriggio di questo martedì, tra contatti, telefonate e incontri in Loggia. L’operazione «salva rondinelle» orchestrata dal numero uno di Aib Marco Bonometti si ferma qui. «A causa del comportamento di Corioni - ha sottolineato il sindaco Emilio Del Bono -. Il presidente del Brescia non ha infatti rispettato le scadenze che erano state fissate». Nonostante ciò, però, non si è fermato il lavoro del leader delle Omr.
 
Fa infine un passo indietro John Gaethe Visendi, che il 26 giugno si era presentato annunciando un piano di risanamento che avrebbe coinvolto capitali esteri. 
 
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