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La volèe fuori campo di «Novax» Djokovic

Dalla tragedia alla farsa. Dallo studente serbo Gavrilo Princip a Novak Djokovic, da Franz Ferdinand al Green Pass
Novak Djokovic al suo arrivo in aeroporto a Adelaide - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Novak Djokovic al suo arrivo in aeroporto a Adelaide - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Dalla tragedia alla farsa. Dallo studente serbo Gavrilo Princip a Novak Djokovic, da Franz Ferdinand al Green Pass. Che il numero uno del tennis non ha perché non si è voluto vaccinare, incappando così nel divieto a entrare in Australia. Il fatto ha suscitato vivaci proteste a Belgrado, dove i familiari del giocatore accusano gli australiani di una decisione politica «che ha come obiettivo quello di calpestare la Serbia».

Addirittura! L’attentato di Sarajevo fu la scintilla che innescò la I Guerra Mondiale. Il caso Djokovic, per fortuna, non condurrà a un conflitto planetario, ma i morti sono veri: la Grande Guerra ne causò circa 37 milioni, quelli del Covid, per ora, sono 5 milioni e mezzo in crescita esponenziale. Meglio non scherzare allora. Il fatto è che il business dello sport, tra premi, interessi degli sponsor e diritti delle televisioni non ammette interruzioni: si gareggia ovunque, a tutti i costi, nonostante la pandemia, i contagi, il mancato rispetto dei diritti civili (in Cina, dove si disputeranno le prossime Olimpiadi invernali, in Qatar dove a novembre si terranno i Mondiali di calcio).

Agli Open d’Australia nessuno voleva privarsi del numero uno del mondo, che fa audience e cattura l’attenzione globale. Finché l’occhio di falco non ha dimostrato che la sua volée stavolta era proprio caduta fuori. Game, set, partita. Ha vinto (per ora) la giustizia. Ma quella del buon senso è una sfida sempre più dura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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