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Giro d'Italia, tutte le volte che è passato nel Bresciano

Sul nostro territorio 42 i precedenti avvii di tappa. Per il 2022 ufficializzate le due tappe di Salò e Ponte di Legno
La Corsa Rosa. Nel 2022 due partenze di tappa del Giro nel Bresciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
La Corsa Rosa. Nel 2022 due partenze di tappa del Giro nel Bresciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Anche gli ultimi dubbi sono stati fugati: il Bresciano sarà il crocevia del Giro d’Italia 2022. E lo sarà non solo perché sono state confermate le due sedi di partenza di tappa, Salò e Ponte di Legno, una dopo l’altra, in un bis che in realtà è un tris, visto che sul Garda la Corsa Rosa trascorrerà anche l’ultimo giorno di riposo della 105ª edizione. Lo sarà perché le due frazioni transitanti dal nostro territorio sono tra le più dure in assoluto del prossimo Giro. 

Le due tappe: la Salò - Aprica e la Ponte di Legno - Lavarone

Il prologo del Giro del 1983 saltato per la protesta dei metalmeccanici in piazza Loggia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il prologo del Giro del 1983 saltato per la protesta dei metalmeccanici in piazza Loggia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Anzi, si può dire che la Salò-Aprica, 200 chilometri con addirittura 5.440 metri di dislivello, sarà la tappa regina della prossima Corsa Rosa, visto che dopo la partenza dal Garda e la risalita della Valsabbia si affronteranno Crocedomini, Mortirolo e Santa Cristina prima di arrivare all’Aprica ricalcando quasi interamente quel percorso che avevamo anticipato più di una settimana fa. Sarà durissima: per rendere l’idea, l’ultima delle tappe di montagna del prossimo anno, la Belluno-Marmolada con anche le ascese di Passo San Pellegrino e Pordoi (la Cima Coppi dell’edizione 105 con i suoi 2.239 metri) avrà un dislivello inferiore di 1.000 metri.

Non sarà certo da meno la tappa seguente a quella di Salò, ovvero la Ponte di Legno-Lavarone, che con meno chilometri (165) proporrà comunque tre ascese vere con il Tonale subito dopo la partenza, il Vetriolo e il Monte Rovere per 3.740 metri di dislivello. È evidente che è su queste strade, sulle strade bresciane, che si deciderà buona parte delle sorti del prossimo Giro d’Italia.

In ogni caso nel 2022 le località della nostra provincia torneranno ad essere sede di partenze di tappa, otto anni dopo l’ultima volta. L’ultimo precedente è infatti datato 2014 e curiosamente fu Ponte di Legno, che per un solo giorno (di mezzo, come detto, c’è Salò) non riuscirà a passare un testimone bresciano lungo 96 mesi: quella volta - era il 27 maggio - si andò in direzione Val Martello, recuperando la tappa saltata un anno prima per il maltempo e per la neve che aveva imbiancato le strade delle salite previste. Storia. In tutto fino ad ora nella storia sono 42 le tappe del Giro d’Italia che hanno preso il via dalla provincia.

Le tappe bresciane nella storia del Giro 

In realtà avrebbero potuto essere anche 44, perché oltre a quella cancellata nel 2013 per il maltempo vi è anche il celebre prologo del 1983, saltato per la protesta dei metalmeccanici in piazza Loggia. Il capoluogo la fa comunque da padrone, visto che sono 17 i percorsi partiti dalla nostra città, tra cui la primissima volta, l’8 giugno del 1930, con la tappa conclusiva di 280 chilometri che portò la carovana rosa al traguardo di Milano (la prima di sette volte con start provinciali per l’ultima frazione).

Leonida Frascarelli vinse nel 1930 la prima tappa che si concluse a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Leonida Frascarelli vinse nel 1930 la prima tappa che si concluse a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ma ci sono tra le altre anche le tre di Gardone Riviera (1936, 1937 e 1954 con la crono fino a Riva), le altrettante di Boario Terme (’82, ’97 e ’99, le ultime verso Milano) e le due consecutive di Iseo (’73 e ’74). Sia per Salò che per Ponte di Legno si tratterà invece della terza volta come sede di partenza alla corsa ciclistica a tappe più importante dello Stivale. Sul Garda la prima volta fu nel ’58 e anche in questo caso fu in’occasione dell’ultima frazione. Poi nel ’71 verso Chioggia, il 3 giugno, all’indomani della crono Desenzano-Serniga. E una settimana prima di quel Ponte di Legno-Lainate, prima semi-tappa dell’ultimo giorno. Oggi, come cinquant’anni fa, Salò e Ponte di Legno sono unite da un filo rosa.

Davide Boifava vincitore della tappa Desenzano - Serniga nel 1971 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Davide Boifava vincitore della tappa Desenzano - Serniga nel 1971 - Foto © www.giornaledibrescia.it

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