Altri sport

Come Montichiari intende diventare capitale del ciclismo italiano

Per il velodromo fondi regionali e un progetto di rilancio: sarà come Coverciano per il calcio. Due bresciani dt della Nazionale
VELODROMO, IL FUTURO DEL CICLISMO
AA

Due incarichi di prestigio a bresciani e un velodromo, quello di Montichiari, da rilanciare per farlo diventare la «Coverciano» del ciclismo. È quanto emerso ieri in Regione Lombardia nel corso della conferenza stampa di presentazione dei nuovi responsabili delle nazionali di categoria e delle specialità del ciclismo (non solo strada e pista ma anche ciclocross, mtb, bmx, trial, downhill...). L’anno d’oro del ciclismo italiano con gli ori olimpici della pista di Tokyo e dei mondiali di Roubaix, e tanti altri allori hanno come punto strategico fondamentale il velodromo di Montichiari. Senza l’anello bresciano, l’unico coperto e di misura olimpica lo sanno bene in Federazione, certi risultati sarebbero stati impossibili.

E l’ex Fassa Bortolo inaugurato nel 2009 e poi sotto sequestro dal 2018 per problemi strutturali e di agibilità, merita di tornare agli antichi fasti e di essere riaperto al pubblico e alle società bresciane e delle province limitrofe per ripristinare quella scuola di ciclismo che in tanti anni ha sfornato talenti e medaglie d’oro come Viviani e Ganna e nel campo femminile le varie Letizia Paternoster, Martina Fidanza e tantissime altre.

I fondi per il velodromo

Uno scorcio esterno del velodromo bresciano
Uno scorcio esterno del velodromo bresciano

Per fare questo sono stati stanziati in un primo tempo dal Governo 1,8 milioni di euro, dei quali utilizzati finora 700mila euro per la sistemazione della copertura (infiltrazioni d’acqua) e la pulitura della pista. Ora si aggiungono dalla Regione altri due milioni di euro per mettere in sicurezza la struttura, riaprirla al pubblico e ampliarlo con nuovi servizi (un centro medico, un centro posturale, un negozio di bici, strutture per il bike sharing, e vari servizi). Dopo aver concesso una proroga per consentire alla nazionale di preparare gli appuntamenti olimpici e mondiali, sono iniziati ora i lavori di sistemazione per ridare l’agibilità alla struttura.

Lavori che si protrarranno per almeno 4-5 mesi, per arrivare poi in primavera all’apertura al pubblico ed aprire con il comune di Montichiari, ieri rappresentato dal sindaco Marco Togni.

Una veduta interna del velodromo di Montichiari - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Una veduta interna del velodromo di Montichiari - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

Che il velodromo di Montichiari rivesta un ruolo strategico nella programmazione della Nazionale è apparso subito chiaro ieri mattina in Regione nella conferenza stampa voluta dal neopresidente Federale Cordano Dagnoni con la presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e i sottosegretari allo Sport Antonio Rossi e al Turismo Lara Magoni (guarda caso due sportivi ex azzurri di primo piano prestati alla politica) per annunciare i nuovi commissari tecnici, primo fra tutti l’erede di Davide Cassani per la strada dei professionisti che va a Daniele Bennati, fino a due anni fa da corridore punto fisso della Nazionale azzurra.

Due bresciani al vertice

Ma anche nell’annunciare la nuova squadra (anche se in gran parte si tratta di uomini confermati, magari con un ruolo diverso) Brescia è di nuovo protagonista con due incarichi prestigiosi: Marco Velo, da collaboratore di Cassani per le crono dei professionisti assume la nuova carica di Ct per le cronometro di tre categorie: Juniores, Under 23 e Professionisti, maschile e anche femminile. L’altro incaricato bresciano è una donna, la prima donna nell’ambito della Federazione ciclistica italiana che assume il ruolo di direttore tecnico del settore giovanile (Esordienti e Allievi maschile e femminile) e si tratta di Silvia Epis da San Paolo (il fratello più giovane corre negli U23), dal 2019 formalmente con quel ruolo che ora è stato formalizzato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia