Calcio

Union Brescia, chi ha sorpreso e chi ha deluso nel viaggio d’andata

Fabrizio Zanolini
Cazzadori, Armati e Mercati i top. Sotto attese Di Molfetta, Balestrero e Vido
Denis Cazzadori - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Denis Cazzadori - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Piacevoli sorprese, sottili delusioni. Ma se nel primo caso il significato è puramente testuale, nel secondo la definizione vuole fungere da stimolo perché le qualità, così come le aspettative, sono alte.

Il bilancio

Nel primo bilancio alla fine dell’andata, tre nomi nel primo lotto, tre nel secondo. Partiamo allora con chi s’è meritato un applauso in più partendo dalla seconda fila. Il primo nome non può che essere quello di Denis Cazzadori. In un reparto composto da nomi altisonanti (e più che esperti) per la categoria, il 21enne di proprietà dell’Hellas partiva in fondo alle gerarchie. Al suo terzo anno tra i professionisti, Cazzadori merita un plauso speciale per aver portato sulle sue spalle, soprattutto negli ultimi due mesi, il peso di tutto un attacco assente per infortuni vari, agendo spesso, lui che è una seconda punta, da punta centrale di riferimento.

L'esultanza di Cazzadori contro la Dolomiti Bellunesi - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
L'esultanza di Cazzadori contro la Dolomiti Bellunesi - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Con quelle gambe elastiche (non altissimo, ne ha prese tante di testa), ma ben piantate sul terreno, ha difeso palloni prendendo botte da marcantoni e mettendo una garra infinita in ogni contrasto. E, con 5 gol pesantissimi all’attivo – dei quali 4 nei minuti di recupero che gli sono valsi l'appellativo di «Cesarini» – è il capocannoniere di squadra. Gli si poteva chiedere di più?

Come di più non si poteva chiedere ad un altro 21enne, Loris Armati. Il giovane difensore ex Pro Palazzolo, alla sua prima esperienza tra i prò, ha già messo insieme dodici presenze delle quali sette partendo da titolare: niente male per uno che in estate sarebbe dovuto partire. Braccetto, difensore laterale e pure quinto, è stato un po’ il jolly arretrato, facendosi trovare sempre pronto quando chiamato; e, vista l’emergenza continua, la chiamata è arrivata spesso. E spesso, ha fatto il suo come l’assist per Spagnoli nella fondamentale vittoria a Lecco.

Loris Armati - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Loris Armati - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Il più esperto del trio, non foss’anche per quel paio di anni in più, ecco Alessandro Mercati. Arrivato al Brescia dopo l’anno di maturazione (soprattutto caratteriale) nella serie A greca, il centrocampista emiliano cresciuto nelle giovanili del Sassuolo e portato più volte in panchina con i grandi neroverdi di serie A da Roberto De Zerbi, ha alle spalle tre stagioni di C in centro Italia. Grande gamba e tigna, ha da subito trovato posto fisso in mediana dimostrando un passo da categoria superiore. Messo ko nelle ultime due gare da un problema al ginocchio, è riatteso al suo posto il prima possibile.

Aspettative

Parlando invece di chi era atteso ad un maggior rendimento, come non partire da Luca Vido. L’attaccante veneto, per la prima volta in carriera in serie C, non ha deluso sul campo dove, quando presente, ha dimostrato di essere giocatore di categoria superiore, ma sotto l’aspetto fisico. Arrivato già in rincorsa per quanto concerne la condizione, è stato penalizzato da acciacchi, soprattutto muscolari, che gli hanno fatto saltare di fatto 8 match su 19 e dandogli sovente, anche quando in campo, un minutaggio limitato. In lui, colpo del mercato, la società e ora mister Corini, ripongono grosse aspettative.

Luca Vido - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Luca Vido - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Trio in cui prende posto anche Davide Di Molfetta. Vero spacca partite di inizio campionato (4 gol, uno più bello dell’altro), il 29enne eclettico trequartista milanese ha nei suoi scarpini giocate superiori, ma dopo l’infortunio che l’ha messo ai box un paio di settimane a cavallo tra ottobre e novembre, non ha ancora ritrovato quella gamba e quell’estro che tutti gli riconoscono. E ora si ritrova di nuovo a dover gestire un guaio al ginocchio.

Percorso inverso l’ha invece fatto Davide Balestrero. Il capitano è stato in deficit fisico nelle prime settimane, tanto che lo stesso mister Diana chiedeva pazienza per rivederlo sui suoi standard. Standard ai quali il capitano sta tornando nelle ultime uscite, seppur manchino ancora nel suo palmares quei quattro o cinque gol che sono nelle sue corde. Trasformare le sottili delusioni in conferme che, abbinate alle sorprese, possono portare lontano: ecco una delle sfide per il 2026.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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