Union Brescia, tra i prossimi passi aumento di capitale e nuovi soci

La road map è tracciata, i tempi sono ben delineati e l’orizzonte dell’Union Brescia è molto chiaro. E non ci sono nubi in grado di nasconderlo. Fastidio, solo fastidio: è quel che suscitano rumors, voci e indiscrezioni di sorta relative alle manovre di Massimo Cellino per evitare il fallimento, per perdere la matricola storica del Brescia alla quale sono legati debiti e anche crediti. Quelli che l’imprenditore sardo ha bisogno di recuperare per chiudere anche legalmente, senza strascichi, l’orribile pagina di calcio che ha scritto.
Ma per riscuotere eventualmente i crediti, vanno estinti i debiti. Da settimane Cellino risulta al lavoro per provare a cedere il ramo d’azienda calcistico (ma non è chiaro con quali tecnicismi) in modo che qualcuno possa iscrivere il suo Brescia a un campionato dilettantistico. Che a oggi potrebbe essere di Prima o Seconda (oggi, appunto, scadono i termini per queste categorie). Poi, fino al 29 resterebbe solo il tempo per la Terza. Qualsiasi cosa abbia in mente – ma vale eventualmente anche per il progetto che vede alla testa lo scrittore-tifoso Alessandro Lucà – non viene comunque considerato in grado di mettere in discussione la supremazia totale, a livello di gradimento dell’Union Brescia.
A maggior ragione perché un’operazione (la cui fattibilità peraltro sarebbe tutta da vedere) con alle spalle Cellino, avrebbe come unico scopo – appunto – quello di garantirsi crediti. Non altro. Conta che l’Union Brescia va. E così come la squadra sta prendendo forma sul campo, così presto prenderà forma anche la squadra societaria. Il primo passo, previsto a brevissimo, sarà quello dell’aumento del capitale sociale riservato ai vecchi soci della FeralpiSalò. In tutto, da Pasini in giù, sono 46. Tra costoro, alcuni – pochissimi – lo sottoscriveranno interamente, altri parzialmente e altri ancora (i più piccoli) non lo sottoscriveranno affatto.

Poi ci sarà la seconda fase nella quale il capitale sociale – con aumento a nove milioni (curiosità: quello della FeralpiSalò era di 393.599 euro) verrà aperto – con un sovrapprezzo – ai terzi. Si arriverà alla fine di settembre. Ovviamente, anche se è irrealistico penserà che avrà la maggioranza assoluta, il primo socio sarà Beppe Pasini. Gli altri – diciamo – pesanti, dovrebbero essere 10-15. Ci sarà chi entrerà direttamente, a livello personale, chi attraverso una newco e dunque con un veicolo (nel quale possono confluire più persone). Inoltre ci sarà chi entrerà sia come socio che come sponsor (potrebbe ad esempio essere il caso di Daniele Scuola). Non c’è un minimo di capitale da sottoscrivere, ma è verosimile pensare che potrà puntare a un ruolo nel consiglio d’amministrazione chi metterà almeno un milione.
Nelle scelte, potrebbero inoltre valere anche dei criteri «geografici» visto che Union Brescia è un progetto territoriale a largo raggio tra città, valli e laghi: si potrebbe optare anche per una rappresentanza che non scontenti nessuno neanche da questo punto di vista. Sono a ogni modo ancora molti i dettagli – così come molte sono ancora le interlocuzioni in corso – da mettere a punto insieme ad alcuni criteri e calcoli. E l’azionariato popolare? Allo stato attuale non è un tema sul tavolo.
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