Calcio

Stadio Rigamonti: le condizioni e quando potrebbe giocarci il Brescia

Lavori già in corso sul prato, ma sono molti gli interventi da effettuare. In caso di sfida casalinga in Coppa Italia (17 agosto) il club farà di tutto per farsi trovare pronto
Com'era il prato del Rigamonti a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
Com'era il prato del Rigamonti a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
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Più che un grido d’allarme accorato, è una lucida rappresentazione del momento complesso che vive lo stadio Rigamonti: «I lavori da fare sono moltissimi: l’impianto è stato abbandonato. Al di là del campo, sul quale abbiamo avuto rassicurazioni da Paradello, c’è grande sporcizia: servirà una pulizia industriale». Giuseppe Pasini ha giocato a carte scoperte prima dell’amichevole di domenica contro la Nuova Camunia: l’impianto è in condizioni critiche, alcune aree risultano addirittura pericolose. Paradello è l’azienda di Rodengo Saiano che si occupa di curare il manto erboso dello stadio. Ma il presidente dell’Union Brescia l’ha chiarito: è solo uno dei fronti aperti per restituire alla città un impianto degno di questo nome.

Le puntate precedenti

Il lucchetto nelle mani dell'assessore Alessandro Cantoni
Il lucchetto nelle mani dell'assessore Alessandro Cantoni

Il Rigamonti è tornato nelle mani del Comune il quattro luglio scorso, dopo che la Loggia aveva formalizzato la risoluzione del contratto di concessione a Massimo Cellino, il quale aveva versato soltanto una delle due rate dovute (circa 109mila euro su 218mila). La rottura del lucchetto ha scoperchiato il vaso sull’impianto, chiuso al pubblico da quasi due mesi (13 maggio, data della salvezza conquistata sul campo con la Reggiana): funghi disseminati ovunque, striature di giallo, incuria generalizzata. Nessuno era rimasto sorpreso, perché Cellino aveva dismesso la manutenzione tempo prima della mossa nel Comune. Che nel frattempo ha provveduto, con regolare bando di gara, ad assegnare il Rigamonti alla società di Giuseppe Pasini.

Verso la Coppa Italia

Pasini non lo reputa l’aspetto più preoccupante, ma è fuor di dubbio che la manutenzione del campo sia l’operazione che richiederà più tempo. Un orizzonte vago c’è: un mese, forse un mese e mezzo. I lavori sono già in corso, la speranza è quella di farsi trovare pronti per la sfida di Coppa Italia di C del 17 agosto. Sabato si conoscerà l’avversaria, e se il sorteggio dovesse prevedere una gara casalinga il club farà di tutto per giocare a Mompiano, anche come «stress test» in vista dell’inizio del campionato (24 agosto). L’alternativa sarebbe chiedere alla Lega di farla disputare in trasferta, evenienza che non può ancora essere esclusa. Con queste premesse, a ogni modo, la prospettiva di organizzare almeno una delle amichevoli in programma ad agosto (il 2 con la Virtus Entella e l’8 contro il Forlì) al Rigamonti, anche per consentire alla squadra di prendere dimestichezza con la sua nuova casa, si complica.

  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it
  • Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano
    Le condizioni dello stadio Rigamonti a Mompiano a inizio luglio - Foto Comune di Brescia/Davide Brunori © www.giornaledibrescia.it

L’intervento

Non è previsto un rifacimento del manto erboso. L’intervento sarà meno invasivo: tecnicamente si parla di «rigenerazione del campo». Con un macchinario vengono effettuati dei tagli lungo tutto il prato, dopodiché si procede alla semina e alla ricopertura con un rullo. È un’operazione che in questa fase dell’anno, per una società di calcio, è eccezionale. Per questo occorre del tempo. Le temperature torride hanno accelerato il processo di deterioramento del manto. Ciò significa che se in condizioni normali basterebbero due ore di irrigazione al giorno, per il Rigamonti potrebbero volercene otto, se non di più. È una partita che si gioca sui tempi, più che sui costi: secondo gli esperti il conto che presenterà la Paradello non dovrebbe superare i quindicimila euro.

Gli altri lavori

C’è poi il capitolo di quella che Pasini ha definito «pulizia industriale», come conseguenza del grave stato di sporcizia nel quale versa lo stadio. Si tratta in sostanza di svuotare i magazzini, nei quali sono stipati oggetti di ogni tipo. Vanno rimessi a lucido tutti gli ambienti dell’impianto (compresi i tornelli), sistemati alcuni dei led rovinati dal maltempo delle ultime settimane, aggiustata la vetrata dello store (che tornerà attivo a breve, probabilmente in concomitanza con l’apertura della campagna abbonamenti) vandalizzata il 31 maggio scorso. L’insieme di questi interventi è in fase di programmazione, ma le tempistiche saranno più celeri di quelle previste per la rigenerazione del campo. Il gruppo Feralpi ha in piedi partnership con diverse aziende che si occupano di questo tipo di mansioni e incaricarne una non sarà un problema.

La copertura dei loghi

Uno dei loghi del vecchio Brescia presenti al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Uno dei loghi del vecchio Brescia presenti al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

L’altra impellenza riguarda la copertura di tutti i loghi del vecchio Brescia, per scongiurare i rischi di ritorsioni legali da parte di Cellino. Sparirà lo stemma utilizzato fino all’ultima stagione sui seggiolini della tribuna centrale, che non dovrebbero essere sostituiti: più semplice che vengano utilizzate dei rivestimenti da apporre su quelli già esistenti. La stessa opera di rimozione riguarderà ad esempio anche le panchine, o l’enorme telo che campeggia alle spalle della curva nord.

Il ricorso di Cellino

Massimo Cellino in una foto d'archivio - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Massimo Cellino in una foto d'archivio - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

In tutto questo è ancora pendente il ricorso al Tar di Brescia di Massimo Cellino (verrà discusso il quattro settembre), che continua a chiedere l’annullamento della revoca della concessione del Rigamonti. L’imprenditore sardo ha inoltre depositato al tribunale civile una richiesta di sequestro giudiziario delle strutture dell’impianto di Mompiano (tribune, pitch box, generatori, attrezzature tecniche mobili, attrezzature di ristorazione e arredamenti) che considera di sua proprietà. Dal canto proprio l’Union Brescia riga dritto e, anche alla luce delle rassicurazioni dell’avvocatura civile della Loggia, metterà in vendita gli abbonamenti per i pitch box reclamati da Cellino. Sullo sfondo c’è pure l’idea di ricavare un museo all’interno del Rigamonti. Ma questa è un’altra storia. Occorre essere pragmatici, e inevitabilmente le priorità sono altre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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