Brescia, Diana: «Felice del mercato, con la Pro Vercelli serve umiltà»

Per le etichette è presto. E infatti Aimo Diana fissa un orizzonte più lontano: «Dopo una decina di giornate la classifica inizia a delinearsi, si comincia a capire qualcosa in più sul valore reale delle squadre». Quello con la Pro Vercelli (domani al Rigamonti, 20.30) è però un test che ha i crismi del big match: di fronte c’è l’unico avversario a punteggio pieno nel girone A, insieme all’Arzignano, che al debutto ha battuto proprio il Brescia.
Pressioni e stimoli

«Stanno facendo un lavoro importante, in controtendenza rispetto agli ultimi anni – spiega il tecnico –. Erano una squadra operaia, che lottava per non retrocedere, oggi hanno cambiato completamente filosofia, e domani ve ne accorgerete». Tre le chiavi: «Attenzione, rispetto e umiltà». Così ci si attrezza per vincere.
Le pressioni continuano a essere un tema, anche dopo la vittoria di Trento. Per Diana sono stimoli esterni da cavalcare, non da subire: «Mi confronto spesso su questo tema con la proprietà e il nostro psicologo. Parlo dell’iperattivazione che abbiamo prima della gara: dopo un riscaldamento al Rigamonti è come se avessimo giocato un tempo. Da un lato è normale, davanti a un pubblico così. Ma quell’energia va incanalata meglio. È solo questione di abitudine».
Il mercato
Lunedì si è chiuso il mercato. «E io sono pienamente soddisfatto. La squadra non può essere identica a come l’avevamo immaginata all’inizio, è impossibile, perché ci sono anche le altre società. Aver trattenuto dei giocatori è una gran cosa, e ora che la sessione è finita ci siamo tolti un alibi».
L’ultimo colpo è stato Giani, «esattamente quello che ci mancava: piede sinistro, bravo a saltare l’uomo. È un Di Molfetta mancino». Mercati porta invece sostanza là in mezzo: «Ha sempre giocato titolare in un campionato di livello come quello greco. Ha un altro passo e si vede, dovrà adattarsi ai nostri meccanismi, ma potrà darci moltissimo».
La formazione
Proprio Giani, spiega il tecnico, «si allenerà con il gruppo da settimana prossima: ha avuto un infortunio il 31 luglio e deve recuperare». Di Molfetta è recuperato, e il puzzle dell’attacco è ancora tutto da comporre: «Spagnoli può giocare, ha provato l’emozione di diventare padre, ora è alla ricerca della migliore sintonia con i compagni. Ha bisogno di giocare e segnare, come tutti gli attaccanti. Ma sia paziente, i gol arriveranno».
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