Union Brescia, nelle mani di Diana c’è una rosa completa

Giocatori complementari alla causa. Così ha definito il gruppo, finalmente ultimato, il diesse dell’Union Brescia Andrea Ferretti. Lo stesso termine utilizzato da Giampaolo Saurini, da noi intervistato all’indomani della chiusura del mercato. Una rosa composta da ventisei petali, suddivisi in 3 portieri, 6 difensori, 6 centrocampisti, 6 esterni e 5 attaccanti.
Un gruppo omogeneo che anche i numeri per reparto evidenziano. Considerando poi che più d’uno (ad esempio, capitan Balestrero l’anno scorso è stato spesso utilizzato da «braccetto»), è adattabile in ruoli diversi dal proprio. Sono quindi molteplici le soluzioni a disposizione di Aimo Diana, applicabili allo stesso modulo di gioco così come ad alternative tattiche che la squadra è in grado di sviluppare.
Numeri
Partiamo dal modulo base, quel 3-5-2 offensivo – ed è bene specificarlo come ha fatto più volte lo stesso Diana – che l’Union Brescia sta attuando in questa fase iniziale della stagione. Davanti a Gori, estremo difensore titolare, Pasini è la certezza al centro della linea difensiva a tre con Silvestri e Rizzo che, al momento, rappresentano i due «braccetti» con il giovane Armati a farsi trovare pronto alla chiamata. Al momento, dicevamo. Perché c’è da considerare l’attuale assenza per infortunio di Sorensen e di Pilati, due pilastri là dietro. Anche se soltanto il gigante danese tra un paio di settimane (tempistica questa che ha fatto decidere di non intervenire sul mercato per un altro difensore, oltre alla suddetta duttilità di Balestrero) tornerà a disposizione di Diana e quindi in ballottaggio per una maglia, dato che Pilati è atteso al rientro, dopo l’operazione al crociato destro con lesione del menisco mediale eseguita lo scorso 24 marzo, tra novembre e dicembre.
Più alternative invece per la linea a cinque sulla mediana. Partendo dagli esterni. Ad ora, i prescelti per le due fasce sono Guglielmotti a destra e De Maria a sinistra; il primo, ha come validissima alternativa Cisco, il secondo Boci. Nel caso della fascia destra, la scelta di Diana varia in base alla situazione: Guglielmotti ha molta gamba ed è più difensore (infatti può giocare anche come terzino destro in una difesa a quattro con lo stesso De Maria sulla mancina) rispetto a Cisco che invece è più offensivo, capace anche di accentrarsi e giocare tra le linee sottopunta. Anche in questo caso, manca all’appello un infortunato (atteso a breve il suo rientro dopo l’asportazione della placca alla spalla) eccellente come Vesentini: destro naturale dal grande fisico, può essere impiegato anche a sinistra. Dove è da valutare anche il 18enne Mattia Valente.
In cabina di regia, Zennaro e De Francesco sono i play con il primo che, come nel match di Trento, può giocare da mezz’ala. Capitan Balestrero, Fogliata, Mercati e Di Molfetta per le due maglie da interni con i primi tre utilizzabili anche in un centrocampo a due in caso di 3-4-2-1 e con Di Molfetta alzato nella sua posizione naturale di doppio trequartista in coppia con Cisco (o Zennaro) o unico in un 1-2 offensivo dietro le due punte.
Terminali offensivi
Attaccanti che offrono due prime punte di posizione come Maistrello e Spagnoli e tre seconde punte come Vido (valido anche come prima di movimento), Giani e Cazzadori. Con questi ultimi due utilizzabili anche in un ipotetico tridente (3-4-3) ai fianchi della prima punta. Scelte tecnico-tattiche che Aimo Diana, che ama l’abbondanza, è chiamato a fare con cognizione di causa.
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