Maistrello e Gori, l’Union Brescia trova la forza negli «estremi»

Così lontani, ma anche così vicini. La lontananza riguarda le posizioni in campo, la vicinanza il rendimento. Uno deve fare in modo che la palla non entri in rete, l’altro tutto il possibile per mandarcela. Nessuna attrazione da opposti perché entrambi indossano gli stessi colori. Semmai, più che di opposti, parliamo di estremi sugli scudi. Stefano Gori e Tommy Maistrello, rispettivamente portiere e punta centrale dell’Union Brescia, hanno diritto alla copertina di inizio di stagione e sono attesi ad una grande prova domani al Rigamonti contro la Pro Vercelli.
Tra i pali

Gori è arrivato come una certezza dalla quale partire in questo anno zero. Estremo difensore di categoria superiore, è tornato in terza serie per «forza» – era stato incredibilmente lasciato libero dallo Spezia che, dopo l’ultimo anno da leader in cadetteria per gare con la porta inviolata (exploit non nuovo per lui), non gli ha rinnovato il contratto in scadenza – ma anche per amore. Quello per la sua città, quello per quei colori che ne hanno segnato la crescita giovanile.
Cuore. «Quei colori che mi hanno fatto sentire subito desiderato e importante, con un triennale che mi ha fatto capire di far parte di un grande progetto: il mio senso d’appartenenza non poteva ignorare ciò», ha affermato il giorno della sua presentazione, rispondendo «più clean sheet possibili» a che gli chiedeva quale fosse il suo obiettivo personale. E visto che con l’Arzignano era stato incolpevole sui due gol subìti, eccolo cominciare a contare le partite concluse con la porta inviolata in quel di Trento, dove, grazie ad un paio d’interventi (uno soprattutto quasi… irreale) salva risultato, ha chiuso a doppia mandata la porta mettendo anche la sua firma sulla prima storica vittoria targata Union Brescia.
In forma

Una vittoria che, in calce, riporta anche quella di Maistrello. La sua è stata una conferma sul campo arrivata in… rincorsa. Dopo un pre-campionato difficile, legato ad una condizione fisica non al top per via di un problema al ginocchio che aveva costretto la società ad attenzionarlo in modo particolare (tanto da cercare sul mercato una prima punta di posizione in caso non recuperasse forma e fiducia in se stesso per tempo), ha fugato sul campo tutti i dubbi. Dimostrando che, se il fisico lo accompagna, la punta da doppia cifra è in primis lui.
Il primo gol ufficiale dell’Union, quello in Coppa con la Dolomiti Bellunesi che ha anticipato quello al Briamasco, è stato il suo e ha rappresentato una sorta di svolta mentale tanto da far dichiarare ad Aimo Diana che «quel gol ci ha restituito un Tommy rinato», constatazione che (gol a parte) le positive prestazioni fornite per la squadra hanno confermato. Per un momento personale che non può che essere ancora più gratificante: ad ore, è infatti attesa la nascita di sua figlia. Evento questo che, per qualunque uomo, non può che rappresentare un momento di grande felicità. Felicità che infonde carica, da riversare anche sul campo. Quel campo che ha sentenziato, per Maistrello e per Gori, che gli opposti, così come gli estremi, si attraggono.
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