Calcio

Brescia, missione doppia: battere l’emergenza e la Triestina

Appuntamento all’ora di pranzo per la sfida che vede l’Union falcidiata in attacco, ma con 1000 tifosi al seguito
Oggi grande occasione per Elia Giani - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Oggi grande occasione per Elia Giani - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Stiamo come stiamo: sempre costretti a uno sdoppiamento di sensazioni. È la costante dall’inizio della stagione e non c’è eccezione, anzi, guardando alla sfida dell’ora di pranzo contro la «finta ultima» Triestina. Sul versante della consapevolezza, il cielo è terso e i pensieri sono croccanti fuori e soffici dentro. Bisognerebbe solo potersi permettere di non aprire quella porta. Quale? Quella dell’infermeria. Basta vedere quanto e da chi sia affollata per procurarsi un mal di testa mondiale. E non è questione di dover tenere botta e stringere i denti per una o due partite.

La questione è molto più seria perché si tratta di doversi barcamenare per un paio di mesi, fino al mercato. Solo che nel frattempo si gioca... I problemi, frustranti, sono tutti là: in un attacco che dopo i «sospetti» di inizio stagione, si sta rivelando il tallone d’Achille. Fuori Maistrello (a tempo indeterminato), fuori Vido (difficile pensare di rivederlo prima di un mese), out Spagnoli (ci potrebbe valere un mese e mezzo), l’Union Brescia si deve aggrappare al 2004 Cazzadori che nei piani sarebbe dovuto essere la quarta punta. Sperando di trovare qualche dividendo da un fin qui ancora indecifrabile Elia Giani. Ma insomma: a prime punte stiamo a zero. E non ci sono «attaccanti-attaccanti» in panchina: al massimo ci sono giocatori offensivi. Solo che oggi (convocato pure il Primavera Leporini) è out pure Di Molfetta sicché, per pensare di cambiare la partita in corso, tocca già attaccarsi al 2006 fresco eroe di Coppa Italia, Mattia Valente.

Accorgimenti

Il resto, dovranno farlo sia mister Diana con qualche pensata tattica estemporanea – cercando di rendere più produttivo il centrocampo – sia i giocatori, chiamati a cementare ulteriormente il muro difensivo e a tirar fuori una vena offensiva che magari non sanno di avere.

«Ci attacchiamo alle nostre doti morali» ha detto l’allenatore un paio di giorni fa. Le stesse doti, alle quali si aggrappano anche i 1.000 (ma anche qualcosa in più) appositamente da Brescia che alle 12.30 saranno sugli spalti del «Nereo Rocco». La cosa bella è che nonostante le difficoltà dettate dalle circostanze, attorno al Brescia si respira una grande fiducia. Questione di mentalità – quella vincente forgiata da mister Diana – che contagia anche un ambiente che non si scompone e ben abituato a una media da viaggio da 2,6 punti a partita.

Aimo Diana ed Elia Giani - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Aimo Diana ed Elia Giani - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Situazione

Difficile inquadrare la partita odierna contro una Triestina nella cui clessidra la sabbia scende più velocemente che per le altre squadre. Attilio Tesser s’è fatto carico di provare la «missione impossibile» di una salvezza partendo da un -23. Ha ereditato in corsa una squadra che non ha grossi singoli (la «stella» è Ionita), ma che tutto sommato ha esperienza in categoria. La stessa del tecnico, valore aggiunto. Stiamo come stiamo: comunque, non è mai abbastanza sottolineato, parliamo di una squadra che va a caccia della sua quarta vittoria (la quinta se includiamo la Coppa Italia) di fila. E che ha già dimostrato di saper fare di necessità virtù.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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