Calcio

Baresi e Saurini: «La capacità gestionale arma in più di Diana»

Fabrizio Zanolini
Gli ex collaboratori dell’allenatore dell’Union Brescia: «Il suo senso d’appartenenza è un valore aggiunto, umanamente è eccezionale»
Aimo Diana al Panathleticon - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Aimo Diana al Panathleticon - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Empatico, preparato, offensivista. Chi ha lavorato con lui e lo conosce bene anche fuori dal rettangolo verde non ha dubbi: Aimo Diana è l’uomo giusto per il nuovo Brescia. Lo affermano con convinzione Alessio Baresi e Giampaolo Saurini, suoi amici ed ex collaboratori che ne tracciano un profilo professionale e umano di alto livello.

Gestione

«Aimo è un allenatore molto preparato – dice di lui il brescianissimo Baresi, che del tecnico dell’Union Brescia è stato vice a Salò, Reggio Emilia e a Vicenza –. La sua dote principale riguarda la gestione del gruppo: parla e ascolta molto tutti, ma soprattutto riesce a tirare fuori il meglio da ogni calciatore. Ha dei principi calcistici chiari, ma lascia ai suoi giocatori una libera interpretazione degli stessi. Anche chi gioca dietro partecipa attivamente alla fase offensiva e questo crea coesione: se scocca la scintilla tra lui e il gruppo, si possono fare grandi cose».

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Aimo Diana: «Così sarà la mia Union Brescia»

Appartenenza

Con una spinta in più: la brescianità. «Aimo è rimasto un ragazzo molto semplice, umile. E sente molto questo senso di appartenenza alle sue radici: anche quando eravamo a Reggio o a Vicenza tra di noi si parlava in dialetto. Ecco perché ritengo che questo attaccamento alla sua città possa essere un valore aggiunto. L’ho sentito, è molto carico seppur nell’incognita che riserva ogni nuova esperienza. Ma il poter lavorare in una “colonia bresciana” è di certo un grande viatico. E conterà molto anche l’apporto dei tifosi».

Il modulo

«Il suo credo tattico si fonda su un 3-5-2 che può diventare un 3-4-2-1 – dichiara Saurini, suo collaboratore tecnico alla Reggiana e al Vicenza – ma non è un allenatore integralista: sa adeguarsi al gruppo che ha e plasmare la squadra in base alle sue caratteristiche. Ama il gioco offensivo: le sue squadre, lo dicono i numeri, hanno sempre prodotto tanto. È puntiglioso, si documenta, sempre sul pezzo. Con i giocatori crea un rapporto diretto e questo è uno dei suoi punti di forza. Sono certo che meriti questa chance di guidare una squadra importante, quella della sua città».

Per «Sauro» (oggi nell’area scouting di Watford e Udinese), anche il Diana uomo è da apprezzare: «È un ragazzo eccezionale, una delle persone con cui mi sono trovato meglio. L’ho sentito anche in questi giorni, è carico e pimpante. Ha tutte le motivazioni per fare una grande annata».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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