Union Brescia, Diana: «Che rabbia, ma la serie C è questa»

Un boccone amarissimo da mandar giù. Aimo Diana non usa figure retoriche: «Sono molto arrabbiato». E ancora: «La serie C è questa: partite che hai in mano possono sfuggirti per delle piccolezze. Mi avrebbe dato fastidio anche un pareggio, e invece…».
Invece il suo Brescia fa i conti con la prima sconfitta di questo campionato. Al debutto. «Ma io salvo tante cose, al di là del sentimento che provo a caldo. Siamo dispiaciuti, ma non è certamente una tragedia. Mi auguro che la gente sia tornata a casa con la convinzione di aver visto una squadra che ha lottato e ci ha provato fino alla fine».
La chiamata
La grande novità di questa stagione di serie C è il Football Video Support, la possibilità di chiedere che l’arbitro visioni le immagini di un’azione perché cambi la sua decisione sul campo. La sua prima carta, Aimo, se l’è giocata al 55’: «Vido mi ha detto chiaramente che è stato colpito, sul contatto l’arbitro è impallato e non vede niente. D'altronde con due telecamere parliamo del nulla. Vido mi assicura che il contatto c’è stato. Sul raddoppio, invece, riteniamo ci sia un fallo su Fogliata. Ma il direttore di gara non era dello stesso avviso».
Mentalità
Nel finale l’Union ha pagato un arrembaggio abbinato a una condizione non ancora affilatissima. Ma Diana chiarisce un aspetto: «Siamo il Brescia, dobbiamo sempre spingere per provare a vincere. Ci sentiamo forti, e se gioco sotto la mia Curva in casa voglio fare di tutto per prendermi i tre punti. Ora abbiamo il Trento: partita complicata, con un avversario ancora più forte dell’Arzignano. Sento però di avere la carica giusta per preparare la partita in maniera adeguata».
Il sette
Negli occhi di Di Molfetta si legge lo stesso rammarico: un gol d’antologia «che purtroppo, però, non è servito a nulla - commenta –. Noi comunque abbiamo ambizione, la società sta facendo grandi sforzi sul mercato». E a questo proposito, Diana chiosa: «Sono contento così, ma potrebbero esserci delle uscite a cui corrisponderebbero nuove entrate». Chi vivrà, vedrà. La finestra è agli sgoccioli. Poi il campo sarà l’epicentro di tutto.
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