Stadio Rigamonti, Cellino a sorpresa paga una delle due rate mancanti

Per la Loggia, formalmente, risulta ancora insolvente, perché - spiegano - la cifra dovuta ammonta ad oltre 218mila euro (218.182,12 euro per la precisione). Ma Massimo Cellino, questa mattina, ha versato sul conto corrente del Comune una parte dell’importo dovuto. E stando alla convenzione stipulata con la Loggia, per far valere la clausola dell’insolvenza (e quindi notificare lo «sfratto» dello stadio Rigamonti) sono necessari due mancati pagamenti, anche non consecutivi.
La somma versata dal presidente del Brescia calcio è pari al valore di una sola rata, per un totale di 109mila euro circa: a livello amministrativo, ma Cellino di fatto ha tempo fino alla mezzanotte di oggi per saldare il conto complessivo.
Il saldo di una sola rata, come potrebbe cambiare lo scenario? Anche facendo valere la convenzione alla lettera (e quindi lo scatto dell’inadempienza solo sulla base di due rate scoperte), il quadro modifica solo i tempi.
Un altro requisito necessario e non derogabile per mantenere la regia del Rigamonti, infatti, è l’iscrizione in serie C, ossia il fatto che l’impianto sia utilizzato dalla squadra che gioca ai massimi livelli: nel documento sottoscritto si parla infatti anche di concessione di utilizzo «per una squadra professionistica».
Dalla Loggia, effettuate ulteriori verifiche, confermano la posizione: siccome il Brescia Calcio di Cellino risulta già insolvente con messa in mora, l’unico modo per dribblare lo sfratto lunedì sarebbe il saldo dell’intera somma dovuta: l’adempimento deve cioè essere integrale. Tradotto: o entro la mezzanotte arriva un secondo bonifico, oppure lunedì le chiavi dello stadio Rigamonti torna nel pieno possesso del Comune.
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