Rigamonti, tutto come previsto: lo sfratto slitta a venerdì
Nessuna sorpresa allo stadio Rigamonti. Come previsto, nessun emissario di Massimo Cellino si è presentato all'appuntamento delle 17 ai cancelli della tribuna dove, una decina di minuti prima, erano arrivati quattro rappresentanti del Comune di Brescia per notificare ufficialmente lo sfratto dall’impianto di Mompiano e farsi riconsegnare le chiavi.
Solo qualche scatto fotografico dal gruppo di fotografi e qualche scambio di battute con i cronisti presenti per Giorgio Paolini, dirigente responsabile del settore Diritto allo studio, rapporti con l’università, sport, politiche giovanili e pari opportunità, il funzionario comunale Fabio Gigola, l’ingegnera Silvia Foini e l’avvocata civica Francesca Moniga.
Sfratto rinviato
Quest’ultima, dopo 25 minuti di inutile attesa, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Vista l’assenza della controparte, torniamo in sede. La riconvocheremo fissando un’altra data». Data che, ufficiosamente, sarà quella di dopodomani, verosimilmente allo stesso orario.
Nota curiosa: alle 17 in punto, scroscio di pioggia e forte vento che ha costretto i presenti a tornare sulle proprie autovetture. Segnale subliminale?
Le reazioni
«Accogliamo con favore e soddisfazione la notizia dell’apertura di un tavolo di confronto tra il Comune di Brescia, A2A e l’imprenditore Pasini sul futuro del Brescia. Che per il momento si chiami Brescia FC Leonessa Brescia o similaria avrà tutto il nostro sostegno con l’unica doverosa pretesa che i simboli e i 114 anni di storia vengano rispettati. Il Brescia che amiamo gioca con la maglia bianco azzurra e con la V bianca sul petto – le parole affidate a un comunicato stampa dal gruppo consiliare Brescia Civica –. Quello di ieri è stato un passo importante e atteso, che come Brescia Civica avevamo sollecitato da tempo, chiedendo che anche A2A – partecipata strategica del Comune – venisse coinvolta attivamente nella riflessione su una realtà che ha un enorme valore sportivo, identitario e sociale per la città e il territorio.
La proposta era già stata avanzata in Consiglio comunale con diverse interrogazioni presentate anche alla stampa dal nostro capogruppo Max Battagliola, ma fino a poco fa la sindaca Laura Castelletti era rimasta sulle sue e senza raccogliere l’urgenza di una regia condivisa che, purtroppo ha portato all’annunciato naufragio di una società sportiva con in suoi 114 anni di storia. Purtroppo non possiamo tornare indietro oppure fermarci a piangere sul latte versato o peggio ancora limitarci al più classico dei “te l’avevo detto io”!
Dobbiamo ripartire e soprattutto ritornare a volare in alto, come meritano le “rondinelle”. Adesso apprendiamo che anche la Sindaca si è finalmente persuasa della necessità di coinvolgere A2A e di scendere in campo per trovare una soluzione. Ben venga quindi questo ripensamento. Ora però servono fatti concreti, tempistiche chiare e soprattutto un reale ascolto delle esigenze della società e dei tifosi che meritano di essere ascoltati e rispettati dopo anni di sofferenza e a tifare, lo ripetiamo, il Brescia!
Cittè e Provincia meritano un progetto solido per la propria squadra e per la sua casa: lo stadio. Assicuriamo che Brescia Civica continuerà a vigilare e a proporre le nostre idee nell’interesse esclusivo della Città dimostrando ancora una volta che quando si decide, finalmente, di andare per il verso giusto la nostra opposizione sarà sempre costruttiva».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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