L’Union Brescia viaggia a Verona per riprendere il volo verso l’alto

Boseggia chi? Insomma: dimenticare il Novara, lasciare a casa il rammarico e portare con sé solo i generi di prima necessità che sono il feroce desiderio di rimettersi in pari con una ipotetica tabella punti, il killer instinct ed energie fisiche. Con quest’ultimo punto che diventa dirimente visto che quella che si gioca oggi è la terza partita in sette giorni. Per fortuna vale per tutti, ma di certo la freschezza è un tema destinato a incidere nell’appuntamento che l’Union Brescia ha fissato per oggi alle 15 con la Virtus Verona.
Spazi stretti
Nella sua casa (dove ancora non è stata festeggiata la vittoria) che consiste nel minuscolo stadio Gavagnin-Nocini che ha anche un campo conseguentemente minuscolo, al limite del regolamento. E sì, anche questo dunque – in un pomeriggio da ambientazione (ma solo, sia chiaro, per ambientazione) oratoriale – sarà un non dettaglio di cui tenere conto. Spazi stretti, squadre persino obbligate a star strette: la parola ampiezza è un tabù.
Dal viaggio alla scoperta del piccolo mondo antico che è il girone A della serie C, l’Union Brescia accompagnata da poco meno di 500 tifosi (tanti quanti i biglietti a loro destinati) pensa di poter tornare con uno scalpo da strappare a una squadra che della terza serie è ormai realtà consolidata e che racconta la storia di Gigi Fresco, allenatore (e presidente) che siede sulla panchina «virtussina» da anni 43.

Le caratteristiche
Il «Ferguson d’Italia» la sa lunga e ai suoi giocatori, preparati secondo un 3-5-2 che diventa comodamente 5-3-2, fa praticare un calcio che può essere anche di costruzione (la squadra veneta ha giocatori di buona tecnica, su tutti la mezz’ala Zarpellon) e parecchio efficace sulle ripartenze. Alle quali il Brescia deve prestare particolare attenzione. Ma una cosa è indubbia: la squadra di Diana ha una varietà e un qualità non paragonabili. Insieme all’esperienza nonché a una maggiore struttura da un punto di vista della presenza muscolare.
Il momento
Contestualizzata grosso modo l’avversaria, veniamo a un Brescia che prima di tutto deve aver metabolizzato il pari in rimonta con il Novara. E che proprio dal gol arrivato in extremis deve ripartire. Dimostrando di aver anche compreso in un tempo di recupero molto piccolo quanto può costare cara un impatto meno deciso del solito sottoporta. A proposito: là davanti dovrebbe tornare titolare Maistrello i cui centimetri per il tipo d’avversaria, ma anche di campo come sopra descritto, possono dare dei vantaggi pensando a una gara in cui cross ben fatti possono dare più vantaggi che mai.
Proprio dal punto di vista fisico ci sono anche problematiche da affrontare. Principalmente sulla destra, dove manca il difensivo Guglielmotti e dove il solamente offensivo Cisco non sta bene. Ma sempre sullo stesso lato ci sono anche interrogativi per quanto riguardano i braccetti. Per farla breve, passeggiata non è incognite non mancano. Ma c’è la certezza: quella di un Brescia che se in casa ha già perso 5 punti che si possono rimpiangere, in viaggio ha fatto 2/2. Via: in cerca dell’essenziale: un colpaccio per riveder subito le stelle della classifica.
Le ultime di formazione
Cisco, uscito affaticato dal match con il Novara, è stato sottoposto a un controllo i cui esiti non sono ancora noti. Anche per questo, prudenza: sarà comunque in panchina. Due soluzioni: inserire come quinto di destra Armati o rischiare dal 1’ Vesentini. Dietro, ballottaggio Sorensen-Silvestri-Balestrero a destra. In mezzo conferma per Mercati con Zennaro play e Di Molfetta a ballare tra l’altra maglia d’interno e quella di seconda punta, ruolo che libererebbe un posto per De Francesco o lo stesso Balestrero. Nel primo caso, sarà Cazzadori a fare da spalla a Maistrello con Spagnoli comunque pronto sia dal 1’ che in corsa. Recuperato Vido.
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