Brescia, Diana: «Grande prova del loro portiere, e pure nostra»

«Vado a casa dispiaciuto, ma contento per la grande prova dei ragazzi. E mi porto dietro, oltre ak punto che ci tiene in serie positiva, l’applauso dei tifosi alla fine». Aimo Diana deve ancora smaltire la tensione di un match stregato, dopo l’1-1 del suo Brescia contro il Novara: «Sarei banale se dicessi che c’è stata una grandissima prestazione del portiere avversario; allora dico che c’è stata una prova di alto livello da parte nostra. Rimane il rammarico per la mancata vittoria, certo, ma questo deve essere la chiave di lettura per la partita di domenica».
Numeri e analisi
Venti tiri in porta di cui nove nello specchio (e almeno sette parate salva risultato dell’estremo novarese) contro uno, diciassette angoli a zero: numeri che mai come stavolta non hanno bisogno di interpretazione: «Non siamo riusciti a finalizzare al meglio e magari avremmo dovuto mettere dentro qualche cross migliore, ma abbiamo giocato un calcio importante che si vede poco in questa categoria. Paradossalmente, abbiamo trovato il gol nell’azione più sporca. E avremmo poi, in quei secondi che rimanevano, potuto vincerla. Perché questa è stata chiaramente una partita da tre punti».
Piano gara e singoli
«Il piano partita? Credo fosse quello giusto, poi è chiaro che salta nel momento in cui stai perdendo per un eurogol fatto da un destro col mancino all’incrocio – prosegue il tecnico –. E più i minuti passano, più subentra nervosismo. Ma i ragazzi sono stati bravissimi a crederci fino alla fine e a non rischiare nulla nelle ripartenze. La strada tracciata è quella giusta e con il Novara l’abbiamo confermato».
Sui singoli: «Maistrello? Ho pensato fino all’ultimo se schierarlo dall’inizio, ma io devo pensare anche all’annata, non alla singola partita. Mercati imprescindibile? Se meriterà, giocherà». Ora, il pensiero è solo alla Virtus Verona: «C’è una partita domenica da preparare in pochissimo tempo: concentriamoci solo su questo».
Il protagonista

Denis Cazzadori fa sul serio, nel caso in cui non si fosse ancora capito. «So di avere le qualità per spaccare le partite da subentrato». Lo dice lui stesso, con una consapevolezza che non tracima mai in arroganza, che è un po’ il concetto espresso nella conferenza della vigilia da Aimo Diana.
Lo stesso Diana, in tempi recenti, aveva confidato di considerare il suo attaccante «un potenziale titolare di questa squadra». Denis incassa questo attestato di stima con un sorriso, ma non si sbilancia: «È chiaro che il desiderio di tutti sia giocare il più possibile. Io lavoro tanto, sento la fiducia dell’allenatore. Con queste premesse i risultati arrivano. Sono molto tranquillo, so di poter far bene anche dalla panchina».
In corsa
C’è tanta maturità dietro a questa riflessione, malgrado l’età giovanissima (ventun anni). Difficile smentirlo: a Meda, contro il Renate, aveva trovato il terzo gol a vantaggio già acquisito, involandosi per una cinquantina di metri e saltando il portiere avversario. Era entrato da quattro minuti. Stavolta ne ha impiegato qualcuno in più, una ventina, ma il peso specifico è superiore.
Il coinquilino
Dopo una selva di tiri, è stato il suo a scalfire le prodigiose resistenze dell’amico Boseggia: «Abbiamo giocato insieme nella Primavera del Verona – racconta Cazzadori –, poi sei mesi nell’Arzignano. Vivevamo nella stessa casa». A fine partita l’ha maledetto, ovviamente col sorriso: «Lui è stato bravo, ma io ero certo che il gol sarebbe arrivato, abbiamo attaccato troppo per restare a secco». Sarà, ma una porta così stregata al Rigamonti non si vedeva da un po’, malgrado gli ultimi siano stati tra gli anni più cupi del vecchio Brescia.
Il graffio di Denis è arrivato quando tutto sembrava perduto: «Ho avuto anche un po’ di fortuna sul rimbalzo. Sono contento per la squadra, comunque, perché di certo non meritavamo la sconfitta. Un po’ di amarezza c’è, ma poteva andarci peggio. Ci teniamo stretto questo punto». C’è un modo per nobilitarlo ulteriormente: vincere domenica a Verona. «Abbiamo fatto il massimo, e si è visto». Nervi saldi, si guarda già avanti.
Il presidente
Questo, invece, il commento a caldo del presidente Giuseppe Pasini: «Cosa possiamo dire a questa squadra? Ha fatto tutto il possibile per trovare la via della rete e davanti si è trovata un portiere che ha fatto delle parate incredibili. In almeno sette occasioni ha salvato il Novara: diciamo che questo punto se l’è conquistato da solo. A noi è girata un po’ male, ma è chiaro che meritavamo ampiamente di vincere. La differenza sta tutta in quelle parate che ci hanno negato più volte il gol».
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