Brescia, Diana: «Vido out col Novara, per Silvestri c’è una speranza»

Seconda consecutiva in casa contro un avversario, il Novara, che non ha ancora vinto una partita in questo campionato. Tutto facile per l’Union Brescia, no? «Conosco bene i loro giocatori, hanno ottime individualità. E poi vengono da una sconfitta in un derby, avranno voglia di riscatto».
Aimo Diana fa quello che ti aspetti da un tecnico: tiene tutti sull’attenti. C’è un infrasettimanale (domani, ore 20.45), e la storia di questo campionato dice che «questi turni regalano sempre tante sorprese. Ci aspetta una partita difficile. A qualcuno potrà sembrare scontata, per noi non lo è».
La formazione
Domani non ci sarà Vido: «La sua risonanza e quella di Silvestri non hanno evidenziato niente di particolare, ma Luca resterà fermo. Luigi invece si è ripreso abbastanza bene, oggi si è allenato con la squadra. Decideremo domani se rischiarlo oppure no». In questo momento c’è abbondanza, in ogni reparto, e Diana medita sui cambi: «Potrei farne tre o quattro in totale».

Sarà turnover, ragionato ma senza remore. Potrebbe restare inizialmente fuori uno come Maistrello, che tra campionato e Coppa ha già messo insieme cinque gol: «Per lui è un momento d’oro, ma il mio ruolo mi impone di fare ragionamenti anche di questo tipo. E poi chi lo andrebbe a sostituire sta facendo bene».
L’avversaria
La preparazione di questa gara è stata di fatto compressa in un allenamento: «Tra acciacchi e altre situazioni li ho avuti tutti a disposizione soltanto oggi. E in più il Novara ha cambiato parecchi moduli in queste cinque partite – fa notare il tecnico –, al punto che abbiamo studiato gli avversari in funzione delle loro caratteristiche, più che basandoci su un sistema di partenza».
I concetti sono comunque più importanti delle disposizioni in campo. L’avversario va «tramortito poco alla volta nei contrasti, indebolendolo sempre più». È una metafora che spiega quale atteggiamento Diana vuole che la sua squadra abbia domani.
Aimo ha da poco ritrovato un fedelissimo come Sorensen: «Per me è troppo importante, dentro e fuori dal campo. Mi auguro non si fermi più per così tanto tempo. Cercherò di centellinarlo per un po’, poi quando starà bene rientrerà in pianta stabile».
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