Brescia, alla Spezia tre punti pazzeschi per lo sprint salvezza

Così sì. Un grande, grandissimo sì. Gigante, come la vittoria – mostruosa – che il Brescia, contro pronostico, è andato a prendersi in casa di uno Spezia che di fatto ci ha praticamente rimesso la promozione diretta. Un ritorno all’alto godimento quello del Brescia (+2 sui play out in attesa degli altri risultati) figlio di personalità, carattere, pragmatismo, sofferenza (paradossalmente soprattutto con l’uomo in più), organizzazione e – perché no – pure di un piano gara lucido e perfettamente riuscito. È stato tutto bello. Il risultato, naturalmente, la cosa più bella di tutte. E non potrebbe che essere così per una squadra a rischio asfissia.
Tabù infranti
Quel risultato – vedi l’elenco degli ingredienti di cui sopra – che non è stato affatto casuale e questo è il vero segnale dei segnali, per andare alla riscossa e correre davvero a pieno titolo nella maratona salvezza. Il Brescia ha vinto prima di tutto su se stesso, con se stesso. E, già che è stata sfatata una legge dei grandi numeri in tema di vittorie – l’ultima prima di quella di ieri e nelle precedenti 18 era stata il 2 febbraio a Carrara –, è saltato anche il tabù Borrelli, che su azione non segnava dal 6 ottobre scorso e che in assoluto non andava in rete, pure lui, dalla già menzionata trasferta in Toscana. Ha deciso Genny nello splendido rinnovato Picco, dall’atmosfera rovinata dall’inqualificabile atteggiamento degli ultras di casa, prima in silenzio per 8 minuti e poi autori di un reiterato lancio di petardi e fumogeni.
Gli episodi
L’attaccante ha colpito a freddo, al 4’, raccogliendo sul secondo palo un lancio illuminato del «ripescato» Papetti: colpo di testa non così irresistibile, ma sufficiente per forma e sostanza a provocare una titubanza letale di Chichizola. Un lampo. Che, però, ha immediatamente scatenato la reazione della squadra di casa, che ha cinto d’assedio l’area del Brescia. Un dato su tutti: 8 i corner calciati dallo Spezia (ne avrà 15 in tutto...) nei primi 25 minuti. Ma i corner non fanno brodo e per quanto il Brescia sia andato in difficoltà e abbia sofferto, non ha concesso vere occasioni alla squadra di casa, pericolosa solo con Kouda (ottimi Adorni e il rientrante Cistana) e Pio Esposito. Solo al 27’ il Brescia (in campo con un 3-5-2 nel quale a fare la differenza è stato Nuamah mezzala «galleggiante» tra mediana e trequarti) ha iniziato a rifiatare. Sfiorando addirittura il raddoppio ancora con Borrelli, di testa, da pochi passi, stavolta purtroppo non così pronto su gran cross di Corrado. Poi, un altro paio di brividi procurati a Chichizola ancora con Gennaro e Nuamah (gran partita). Niente, però, a confronto della rete (unica occasione dello Spezia nel primo tempo) che al 34’ si divora Elia da zero metri, in solitaria.
L’espulsione
Nella ripresa il Brescia aspetta per poi cercare di ripartire, possibilmente con maggior continuità rispetto alla prima frazione. I primi 15 minuti sono un monologo spezzino: i padroni di casa chiamano in causa anche Lezzerini – semplicemente decisivo – che ci mette una pezza deluxe (con ausilio di Adorni) prima su Kouda (al 12’) e poi su diagonale di Pio Esposito (31’). Quando nel frattempo, al 28’, lo Spezia in campo con tre punte era rimasto in 10 per doppio giallo a Cassata (entrato da poco). In superiorità numerica, il Brescia ha sofferto, ma ha retto con compostezza di fronte all’isteria degli uomini di casa. Tenendo sempre i nervi a posto, ha asciugato anche la difficoltà a tenersi alto per via della stanchezza di Moncini e Borrelli. Quest’ultimo ha chiuso stremato, con i crampi, che gli hanno strozzato il colpo del ko al 41’ in contropiede. Ma, che dire? Solo che è stata una grande prova di squadra e di nervi, con ottima regia di Maran.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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