Calcio

Brescia, è il momento della verità: contro la Reggiana per rimanere in B

Si gioca alle 20.30 al Rigamonti: rondinelle a caccia di una vittoria e poi in attesa degli altri risultati. Fa discutere la scelta di un arbitro da Genova
La Curva Nord del Bescia - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
La Curva Nord del Bescia - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Cuori agitati nel vento della speranza. Cuori caldi, cuori colmi: stasera deve essere la sera. Tra sterzate e controsterzate, poco rettilineo e tanti dislivelli spesso affrontati in riserva di tutto, il Brescia è arrivato fin qui. Fino a questo impronosticato e impronosticabile 13 maggio che sarebbe già dovuto essere di vacanza. E invece no: si lavora ancora a pieno regime. E per fortuna: perché a questo extratime, il Brescia è giunto miracolosamente e clamorosamente vivo. In grado di indirizzare il proprio destino verso il lieto fine della salvezza diretta anche se poi il sigillo dovrebbe per forza essere apposto attraverso risultati altrui col campo del Mantova da guardare come primo della lista.

Qui, stiamo prendendo in considerazione solo la migliore delle infinite ipotesi-combinazioni. L’unica che contempliamo: ovvero Brescia vincente, dopo 225 giorni di digiuno (14 partite di fila) di vittorie in casa, contro una Reggiana già salva. Questo è il compito, da svolgere obbligatoriamente, che spetta al Brescia. Con la condizione dei tre punti in tasca la salvezza sarebbe cosa fatta con alta probabilità.

Testa

Però però però... Però nel calcio probabilità e desideri non contano. Meno che mai negli ultimi 90 minuti in cui in coda sono in sei a giocarsi la salvezza, come i play out come due retrocessioni dirette. Intanto: bisogna vincere. E bisogna farlo contro una avversaria che quattro giorni dopo aver compiuto l’impresa delle imprese ancora si chiede come ce l’abbia fatta. Da venerdì sera Dionigi e i suoi sono in festa e insonni h24, la testa già altrove. Questa sera insomma si presenteranno in ciabatte e drink. Questo è quello che sappiamo e vediamo.

Ma stasera, a partire dalle 20.30, Maran e i suoi ragazzi oltre a tutti coloro che accorreranno a Mompiano per un Rigamonti verso il sold out (a ieri sera restavano poche disponibilità), dovranno vedere una squadra da battere con fatica, impegno, concentrazione, applicazione. Con un concentrato del meglio del meglio del meglio in tutto per tutto: di scivolate sulle bucce di banana abbiamo fin troppa esperienza. Serve lo spirito dei giorni giusti, anche qualcosa in più. E sugli spalti serve la predisposizione a viverla così: appunto come una partita da vincere e non già vinta. Poi, una volta eventualmente compiuto il passo di competenza, tutti a tifare Mantova affinché i virgiliani facciano almeno un punto. E se dovesse perdere? Allora occorrerebbe guardare al Frosinone e/o alla Samp.

L'allenatore del Brescia Rolando Maran - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
L'allenatore del Brescia Rolando Maran - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Ma prima, il Brescia faccia il proprio dovere per favore. Sfruttando uno scenario che ha dell’incredibile. Quello che si gioca stasera è il recupero della trentaquattresima giornata, ovvero il turno rinviato a Pasquetta per la morte del Papa.

Destino

Allora ci stracciammo le vesti, perché allora al Rigamonti sarebbe arrivata una Reggiana semi derelitta in classifica e con tante assenze pesanti: era una grande occasione per pensare di non condannarsi alla sofferenza fino all’ultimo. Il piano saltò, al Brescia toccò dunque subito il Pisa, agli emiliani il Cittadella contro il quale vinsero dando il «la» alla clamorosa cavalcata guidata in panchina da quel Davide Dionigi che fa parte dei tanti maltrattati in biancazzurro e che farà il suo ritorno al Rigamonti con la medaglia più importante sul petto.

Gennaro Borrelli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Gennaro Borrelli - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Sta di fatto che da quel turno saltato, le parti tra rondinelle e Reggiana si sono capovolte: quel momento è stato uno sliding doors. Ma la possibilità che il destino sembrava aver tolto al Brescia quel 21 aprile, il destino quella possibilità l’ha restituita consegnando un’avversaria già appagata come nessuno pensava sarebbe stato: tutti ci eravamo già figurati la partita della vita per tutti. Partita della vita comunque resta, anche se solo per il Brescia.

Scelta

Siccome non può comunque mai esserci una vigilia serena, ecco che a sollecitare nervi già a fior di pelle e quindi particolarmente sensibili dentro il calderone della tensione, ecco una designazione arbitrale perlomeno inopportuna: è stato scelto Davide Ghersini. Di Genova. Come di Genova – la Samp – è una delle sei squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere. Sul serio non era possibile procedere a una designazione puntando il radar su una diversa area geografica di un’Italia che poi tanto piccola non è? Nulla da togliere alla professionalità del signor Ghersini il quale – pur volendo lasciar perdere gli interventi sui vari siti di tanti tifosi sampdoriani esultanti in quanto riconoscono al fischietto una simpatia blucerchiata – rischia di scendere in campo con una pressione aggiuntiva sulle spalle.

Ce n’era bisogno? Non si poteva davvero tutelare, ripetiamo, un arbitro verso il quale si rischia di partire prevenuti, e poi – già che ci siamo – l’aspetto mentale di una squadra che si gioca molto? Sono solo e sempre questioni di rispetto. Meglio pensare a niente altro che non sia come battere la Reggiana: con le proprie forze e con la spinta di un stadio che dovrà a propria volta essere decisiva. Nessuno si salva da solo e stavolta ci siamo tutti: forza caro, vecchio e amato Brescia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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