Brescia, Maran non fa drammi: «Tutto ancora nelle nostre mani»

L’escursione umorale a Brescia è più forte che mai. In pochi giorni si è passati dall’euforia per la spallata al Cittadella alla cupezza dei giorni peggiori. Il pareggio con la Juve Stabia fa male perché ha il retrogusto acre dell’occasione persa. E ora salvarsi senza passare dai play out diventa un’impresa ancora più complessa. «Tutto è ancora nelle nostre mani». Rolando Maran parte da questo presupposto per inquadrare i nuovi scenari che si stagliano all’orizzonte biancazzurro: «Vincere ci avrebbe dato qualche possibilità in più, ma il pareggio non ce ne toglie nessuna. Ci aspettano due finali, e con due risultati giusti portiamo a casa l’obiettivo. Dipende da noi».
Le scelte
Il ragionamento fila da un punto di vista puramente aritmetico. Ma il calcio è molto altro: sensazioni, fiducia, slancio. Oggi il Brescia ha perso un frammento di tutti questi elementi. Viene da chiedersi perché sia mancata l’aggressività che tutti si attendevano dopo il colpo al Tombolato: «Abbiamo forse dato questa impressione, ma è una conseguenza dell’atteggiamento della Juve Stabia – riflette Maran –. Hanno commesso fallo su ogni nostra ripartenza, sistematicamente. Per noi è stato complesso trovare continuità nella partita». Il tecnico riconosce che la squadra abbia «pagato il fatto di aver giocato due gare così ravvicinate», ma poi rivendica la scelta di riproporre in blocco gli undici scesi in campo giovedì: «Lo rifarei, senza dubbio. E poi non ci sono mancate energie fisiche, tant’è che abbiamo chiuso in crescendo. I ragazzi hanno fatto una partita attenta, non abbiamo concesso nulla a un cliente scomodo, e pure nel primo tempo, in parità numerica, abbiamo creato di più».
Tifosi e Cistana

Perché, allora, anche questa volta tocca abbandonarsi ai rimpianti? «Questo pareggio è un po’ lo specchio della nostra stagione – osserva il tecnico –. Quando abbiamo più da guadagnare che da perdere, fatichiamo a esprimerci a livelli alti. Siamo rammaricati, anche perché l’accoglienza dei nostri tifosi era stata eccezionale». C’è un altro tema: il Brescia, quando è in superiorità, non trova le chiavi per scardinare il fortino avversario: «Davanti a squadre che si chiudono andiamo in difficoltà. E in questo momento forzare una giocata ci viene più difficile». Ha fatto rumore la scelta di escludere dai titolari Andrea Cistana, che per la seconda gara consecutiva è rimasto a guardare i compagni dalla panchina per novanta minuti: «Sapete bene quanto stimi Andrea, ma il mio ruolo mi impone di prendere delle decisioni in funzione di chi sta meglio», taglia corto Rolando. Non c’è tempo per soffermarsi su questi aspetti. La questione, ora, è di pura sopravvivenza: «Il gruppo c’è – assicura Maran –. Sappiamo cosa vogliamo, cercheremo di portarlo a casa in tutti i modi». Che tradotto significa: venerdì a Modena si può soltanto vincere. Tutti avvisati.
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