Calcio

Il Brescia sui calci da fermo subisce e segna tanto

Fabrizio Zanolini
Da punizioni, corner, rigori incassati già dieci gol; per contro dalle stesse situazioni ne sono nati undici
Il gol di Lovato a Reggio Emilia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Il gol di Lovato a Reggio Emilia - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Dieci contro undici. Sembra la storia di un match in inferiorità numerica, ma stiamo parlando d’altro. Sono i gol subìti e realizzati dal Brescia su palla da fermo. Un dato agrodolce che, se da una parte evidenzia la capacità delle rondinelle di sfruttare questo tipo di situazioni (undici volte su trentuno Bisoli e compagni hanno esultato dopo una punizione o un angolo (oltre ad un solo rigore, corretto poi in rete), dall’altra per dieci volte (su trentasei) una situazione da palla da fermo ha punito i biancazzurri.

La rete di Moncini su rigore contro il Frosinone - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
La rete di Moncini su rigore contro il Frosinone - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

Ci soffermiamo su quest’ultime perché nelle ultime settimane sono costate care agli uomini di Maran. Ma andiamo a ritroso. Il vizietto di soccombere su questo tipo di situazioni – che spesso anche nelle stagioni passate aveva penalizzato in maniera pesante la Leonessa, soprattutto in alcuni momenti topici – pareva un triste ricordo perché, nelle prime sei giornate, nessuno dei sei gol incassati arrivava da lì.

A ritroso

Poi, alla settima, ecco i due gol della Cremonese nel derby d’andata al Rigamonti: prima Nasti incornava in rete su palla d’angolo, poi Bonaiuto direttamente su punizione dai venti metri faceva secco Lezzerini. Due gol però indolore, dato che il Brescia ne aveva già insaccati tre nei primi 45’ rendendo così vano il tentativo di rimonta dei grigiorossi nei venti minuti finali. Arriva poi il tap-in vincente di De Benedetti dopo il palo-palo del bresciano Galuppini su punizione dal limite nell’1-1 del «Martelli» contro il Mantova.

In Cesena-Brescia sono due rigori, uno per tempo, di Shpendi a stendere i biancazzurri nel 2-0 dei romagnoli. Come su rigore di Mazzocchi è uno dei tre gol del Cosenza che sbanca (2-3) Mompiano. Al «Ceravolo» fa invece malissimo il colpo di testa di Bonini al 98’(!) che, dopo un angolo messo fuori da Juric con palla ricacciata in area da Scognamillo, fulmina un immobile, così come la difesa, Lezzerini.

Sconfitta che costa la panchina a Maran, sostituito da Pierpaolo Bisoli per sette partite, cioè fino a quando, proprio con lo stesso Catanzaro nel ritorno, ricompare sanguinoso quel vizietto che stavolta costa caro a Bisolone. È sempre il difensore centrale Bonini il killer delle rondinelle: prima al minuto 68 e poi al minuto 97 le sue inzuccate su due punizioni messe in area non danno scampo a Lezzerini. Per finire all’ultima incornata dolorosa di Lovato che, staccatosi dalla marcatura di Verreth, gira in torsione e nel sacco la palla messa dentro da Berardi su punizione laterale nel momentaneo 1-0 del Sassuolo nella sfida di sabato scorso.

Tradotto: cinque dei dieci gol presi su palla inattiva (seppur tre sono arrivati dal dischetto) portano la firma di colpi di testa letali. Per ora però, il bilancio su gol fatti e gol presi su palla da fermo resta in attivo. Ma un’attenzione maggiore su quelle palle aeree resta d’obbligo. Perché ora, qualsiasi gol preso, comincia a pesare come piombo.

A Frosinone, intanto, esonerato l’allenatore Greco. Alla guida della squadra penultima potrebbe approdare Paolo Bianco. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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