Calcio

Ospitaletto-Brescia «sarebbe stato festa e memoria: c’è dispiacere»

Francesco Venturini
Paolo Musso e Andrea Ferretti, direttori sportivi dei due club, commentano le limitazioni imposte dal prefetto: «Un peccato, vedere lo stadio Corioni pieno sarebbe stato un sogno»
Uno scatto della sfida disputata in estate - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Uno scatto della sfida disputata in estate - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Il derby del rispetto. Il derby della stima e dell’amicizia. Così viene definita la sfida tra Ospitaletto e Union Brescia dai protagonisti ai microfoni di Casa Orange, il nuovo format della società franciacortina disponibile da questa mattina sul canale YouTube del club.

È questo lo spirito che dovrebbe accompagnare il match in programma domani, domenica, alle 12.30, al comunale Gino Corioni. Una partita attesa, discussa, forse anche troppo, ma per motivi ben diversi da quelli che tutti avrebbero voluto raccontare.

Pienone mancato

Nella lunga intervista rilasciata dai direttori sportivi Paolo Musso e Andrea Ferretti – un dialogo in cui si intrecciano derby, amicizie, ruoli e aneddoti personali – emerge con forza un sentimento comune: il dispiacere. Il rammarico profondo per una decisione controversa che ha tolto a società, addetti ai lavori, giocatori e tifosi la possibilità di vivere quella che sarebbe stata una giornata di festa per tutto il calcio bresciano.

La partita avrebbe richiamato un pubblico numeroso, pronto non solo a sostenere la propria squadra, ma anche a condividere, prima e dopo il fischio finale, quel clima di rispetto e vicinanza che da sempre lega le due realtà. Il pensiero si intreccia inevitabilmente al ricordo di Gino Corioni, figura simbolo per entrambi i club e a cui è intitolato il comunale di Ospitaletto. Anche per questo, come ricorda Musso, quella cornice gremita avrebbe avuto un valore ancora più speciale.

Paolo Musso e Andrea Ferretti - © www.giornaledibrescia.it
Paolo Musso e Andrea Ferretti - © www.giornaledibrescia.it

Casa orange

Il rammarico più grande si legge proprio sul volto del diesse franciacortino. Le sue parole raccontano molto più di un semplice fastidio sportivo. Parlano di un sogno accarezzato a lungo e sfumato all’improvviso. «Questa decisione mi ha colpito a livello sportivo. Il dispiacere è tanto – afferma Musso –. Non voglio creare polemiche, accetto la decisione, ma è un peccato. Per noi, che abbiamo lavorato tanto per arrivare a questa partita, era un sogno vedere lo stadio Corioni pieno».

«Sarebbe stata una grande occasione di festa, anche per i rapporti che ci legano all’Union Brescia e, soprattutto, sarebbe stata una domenica speciale per fare memoria di Gino Corioni. In questi tre anni ho sognato una partita così. Sognavo quella gradinata piena di gente. Dispiace non solo per me, ma anche per tutte quelle persone, ossia giocatori, staff e chi lavora dietro le quinte ogni giorno, che si meritavano di vivere un appuntamento sportivo così sentito».

Sponda biancazzurra

Sulla stessa linea il direttore sportivo dell’Union Brescia Andrea Ferretti, il cui intervento è ulteriore testimonianza della solidità del rapporto tra i due club. «Mi associo alle parole di Paolo – afferma il dirigente dell’Union –. C’è grande dispiacere per non poter vivere una giornata di festa, soprattutto alla luce dei rapporti splendidi tra i due club e tra i presidenti. È un rammarico condiviso, ma davanti a un provvedimento delle autorità non si può far altro che prendere atto».

Domani si giocherà comunque. In campo ci sarà battaglia, com’è giusto che sia in un derby. Sarà una sfida vera, perché gli obiettivi sono diversi, ma restano importanti, da una parte e dall’altra. Sugli spalti, però, mancherà quella cornice che avrebbe trasformato questa partita in qualcosa di più di una semplice gara di campionato: l’immagine più autentica, più bella, del calcio bresciano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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