Calcio

Ospitaletto-Union, derby storico anche per le polemiche

Domenica al Gino Corioni potranno entrare solo i residenti a Ospitaletto. Club spiazzati: il Gos aveva disposto l’alt solo ai cittadini. Chiesto un incontro al Prefetto
La tribuna del Gino Corioni di Ospitaletto © www.giornaledibrescia.it
La tribuna del Gino Corioni di Ospitaletto © www.giornaledibrescia.it
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Brescia vieta Brescia: e vissero tutti sconcertati e scontenti. Un risultato c’è già: ancor prima di andare in scena per la prima volta in assoluto, Ospitaletto-Union Brescia è un derby da record perché storico anche in quanto a polemiche. Doveva essere una festa. E invece...

Il punto iniziale era stato quello di «partita vietata solo ai residenti nel Comune di Brescia», come decisione presa nella mattina di ieri dal Gos di Chiari. «O tutti o nessuno, noi non ci saremo», la presa di posizione della Curva Nord. Infine «divieto di derby esteso, con possibilità di acquistare i biglietti aperta solo ai residenti a Ospitaletto» firmato Prefetto Andrea Polichetti che ha recepito le determinazioni di Osservatorio e Casms che avevano posto una questione di ordine pubblico dopo i tafferugli di Trieste tra ultras Alabardati e quelli dell’Union Brescia. C’erano stati anche due arresti tra tifosi biancoblù.

In sostanza, il derby in programma domenica allo stadio «Gino Corioni» era stato attenzionato (su segnalazione da parte della Questura di Brescia) perché ritenuto «a elevato profilo di rischio» ritenendo «altamente probabile il compimento da parte dei supporters bresciani di condotte pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica». In questo quadro il Casms aveva già chiesto al Prefetto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nel Comune di Brescia, oltre che vietato la trasferta dei tifosi del Vicenza al Rigamonti per il big match del prossimo 23 novembre.

Cronologia

La richiesta del divieto per la gara di domenica, ieri mattina, dopo giorni di interlocuzioni anche informali, era stata recepita dal Gos di Chiari. La notizia della linea concertata, pur in assenza di comunicati ufficiali, era stata anticipata alle due società che si erano già messe in movimento per l’organizzazione (per l’Ospitaletto) della vendita dei tagliandi e le relative comunicazioni (l’Union Brescia si era portata avanti) rispetto a prezzi e modalità.

La Curva Nord non aveva tardato di prendere posizione e di comunicare che «vista l’assurda e imbarazzante decisione di vietare l’ingresso ai residenti del comune di Brescia per la partita di domenica a Ospitaletto, non sarà in alcun modo presente all’interno dello stadio».

Nel tardo pomeriggio, dopo ore di silenzio innaturali, il colpo di scena: il Prefetto ha firmato un’ordinanza in cui si legge che sarà concesso acquistare i biglietti ai soli residenti a Ospitaletto. Il rappresentante del Governo sul territorio, motivando la sua decisione, ha richiamato una nota in cui la Questura rappresenta «che gli appartenenti alle frange ultras, anche più estreme dell’Union Brescia sono residenti in molteplici Comuni della provincia e, pertanto, rtiene opportuno che il divieto di vendita dei tagliandi sia esteso a tutti i residenti nella Provincia di Brescia con la sola esclusione dei residenti a Ospitaletto».

Il Prefetto ha sposato la linea durissima e la decisione ha lasciato di sasso - oltre ai tifosi (anche a coloro che non appartengono a gruppi organizzati) comunque già arrabbiati - le due società che nei giorni scorsi si erano congiuntamente impegnate in un’opera di diplomazia per cercare di trovare la soluzione meno penalizzante possibile. Il «male minore», preso atto dell’impossibilità di un derby libero per tutti, facendo scattare i provvedimenti di divieto di trasferta a partire dalla gara col Cittadella, sarebbe stato proprio quello - per quanto assurdo - della limitazione ai soli residenti in città.

Posizioni

Comprensibile lo scoramento dell’Ospitaletto Franciacorta che non vedeva l’ora di un pomeriggio speciale da un punto di vista tanto emotivo quanto economico. Un aspetto non certo secondario per un club che porta avanti la sua avventura tra i professionisti e che perde la prima e unica occasione di poter realizzare un incasso importante. Oltretutto dopo aver investito risorse importanti per arrivare a rendere agibile la gradinata proprio in tempo per il derby.

In serata il club dei presidenti Taini e Musso ha diramato un comunicato. Si legge: «L’A.C. Ospitaletto Franciacorta esprime il proprio sconcerto per la decisione assunta dalla Prefettura di Brescia in ordine all’odierno provvedimento prefettizio che, per ragioni non certo imputabili né alla società né ai suoi sostenitori, subirà un danno economico e persino reputazionale rilevante e non giustificato».

E ancora: «L’Ospitaletto Franciacorta ha chiesto un urgente incontro al Prefetto per esaminare la situazione che si è determinata ed anche per avere adeguate garanzie sulla sicurezza nella zona dello stadio Gino Corioni». Già, perché il timore è quello che fuori dallo stadio possa verificarsi un assembramento importante di tifosi senza biglietto che per la società sarebbe impossibile da controllare.

«Decisione che penalizza i tanati sostenitori di entrambe le realtà, accomunate da una grande passione sportiva che Union Brescia ha sempre promosso e condiviso. Una misura che priva il calcio bresciano di quella che avrebbe dovuto e essere una giornata di sport e di festa per l’intera provincia» ha scritto il club di Pasini. Brescia vieta Brescia: un bel paradosso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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