Nuovo Brescia nel segno del 3-5-2: caccia a portiere, quinti e punte

Nessun passo ufficiale, a nessun livello, può essere compiuto. Ma ufficiosamente i piani per l’allestimento del nuovo Brescia procedono su tutti i fronti. Anche quello sportivo. Il ds Andrea Ferretti, già poche ore dopo il primo incontro di Giuseppe Pasini a Palazzo Loggia, aveva ricevuto l’incarico di sondare il terreno in vista di un rafforzamento dell’ossatura della squadra che con i colori verdeblù la passata stagione ha chiuso la regular season con 72 punti (record nella storia della FeralpiSalò tra i prò) e da terza assoluta. L’eliminazione dai play off al primo turno per mano del Crotone non ha scalfito le certezze circa la competitività del gruppo.
Al rialzo
Se la FeralpiSalò fosse rimasta... tale, ci sarebbe stata una spending review: un ridimensionamento che avrebbe imposto il sacrificio di alcuni degli elementi migliori (come Zennaro e Di Molfetta) andando verso un progetto giovani. Una svolta che avrebbe messo in dubbio anche la permanenza di Aimo Diana. Ora il quadro è completamente rovesciato e si andrà al rialzo. Rialzo che tuttavia non significherà affatto spese pazze: anche se l’incontro tra Pasini e Ferretti per il budget e un primo confronto più di «merito» avverrà soltanto in settimana, è già chiaro che la parola d’ordine continuerà a essere sostenibilità.

A maggior ragione in un’annata che giocoforza sarà di transizione e adattamento anche «dimensionale»: un conto è fare la serie C a Salò, un altro farla a Brescia con i colori delle rondinelle. Le grandezze non potrebbero essere più diverse e andrà tenuto conto di tutto anche per quelli che potranno essere gli obiettivi: difficile pensare che verrà sdoganato un obiettivo di obbligo di salto immediato. A ogni modo, la squadra ha sia valori che esperienza.
Il punto
Coloro che fino a un paio di settimane fa erano da vendere a tutti i costi tornano centrali in un disegno che percorrerà la strada del 3-5-2 amato da Aimo Diana che, salvo stravolgimenti difficili da ipotizzare dati i tempi stretti, guiderà la ripartenza del Brescia a capo di uno staff che come figura di garanzia della brescianità ha anche Emanuele Filippini. Restano i big (da capire se Cavuoti, Cabianca e Crespi che a Salò erano in prestito possano tornare) e «decade» l’obbligo del minutaggio degli under (schierandone tre a partita si ottengono contributi) che la FeralpiSalò si era data. Il tecnico avrà dunque mano totalmente libera per scelte nelle quali non dovrà tener conto dell’anagrafe fermo restando che si vorrebbe continuare ad avere un occhio di riguardo rispetto alla valorizzazione di qualche prospetto. A tal proposito, in ritiro verrà valutato il centrocampista del 2006 Simone Cantamessa che la passata stagione ha fatto benissimo a Ospitaletto in serie D.
I «vecchi» e il capitano

Del «vecchio Brescia», sempre riguardo ai giovani, potrebbero essere avanzate proposte a Zylif Muca e Riccardo Fogliata (che ha perso un anno per un infortunio che ha avuto delle complicazioni). Niente da fare Giacomo Maucci che ha proposte dalla serie A e anche per i migliori del settore giovanile in «chiusura» (sono stati sentiti gli agenti di Anelli, Galvano, Beldenti, Kolgecaj). Quanto ai big, l’unica interlocuzione in atto è con Dimitri Bisoli che andrebbe a rinforzare una mediana già buona (con i già citati Di Molfetta e Zennaro oltre a Balestrero e Di Francesco). Servirà un portiere di categoria che farà coppia con Liverani (sarà il vice) e si cercano due «quinti» di gamba per completare il reparto con Boci e Vesentini (grandi doti, ma lo scorso anno è stato frenato dagli infortuni). Tutto da rifare invece l’attacco: partiranno Pellegrini (che rientra dal prestito al Monopoli) e Santini mentre è punto di domanda su Maistrello tra i migliori attaccanti della serie C, ma alle prese con problematiche fisiche.
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