Calcio

Balotelli compie oggi 35 anni, tra rimpianti e più consapevolezza

L’attaccante bresciano è attualmente svincolato: «Una volta per me tutto era bianco o nero. Ora sto imparando a cogliere le gradazioni del grigio»
Mario Balotelli ai tempi del Brescia - Foto Neweporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Mario Balotelli ai tempi del Brescia - Foto Neweporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Ora che le candeline iniziano ad essere un po’ - non cifra tonda, ma 35 è un bel giro di boa - anche i compleanni di Mario Balotelli, sportivamente parlando, assumono sempre più i contorni di un bilancio.

Non ha nascosto che qualcosa di più poteva farlo - o farlo meglio, in passato - ma anche se gli ultimi anni sono stati tutto fuorché entusiasmanti (nell’ultima stagione solo 6 presenze al Genoa in serie A, per vari motivi) di certo ancora non è pronto per scendere nei dilettanti, anche se qualcuno sostiene che lo cerchi il Pavia d’Eccellenza (e il fratello Enock, via social, ha smentito categoricamente): «Cerco un club che mi dia fiducia. Voglio giocare altri due-tre anni. Poi, vado da mio fratello Enock», ha detto l’ormai ex SuperMario in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

In cui tra crescita personale («Una volta per me tutto era bianco o nero. Ora sto imparando a cogliere le gradazioni del grigio. Non mi riesce facile, ma mi sto abituando»), vita privata («Non mi è mai stato permesso di essere presente fino in fondo come padre e col tempo mi sono reso conto di quanto sia meravigliosa questa responsabilità») e futuro, ha anche parlato del Brescia e di quella sfortunata esperienza in A nella stagione 2019/2020. «In Serie A ero il capitano e quando mi tolsero la fascia fui chiaro: "Vi renderete conto di chi è il vostro presidente". Meno male che ora Pasini sta raccogliendo tante energie attorno a sé dopo che si è toccato il fondo», ha detto Balotelli.

Che appunto, a 35 anni tondi tondi, dopo già 7 in cui è fuori dal giro della Nazionale (l’ultima chance gliela diede Roberto Mancini all’inizio della sua avventura da ct), ha la maturità per riconoscere quanto lasciato per strada. «In generale nella mia carriera potevo metterci più impegno. Mi resta il rimpianto della Nazionale: potevo giocare di più. Se avessi avuto più chance magari avrei potuto avvicinarmi a Riva (Mario è a 14 gol, ndr). Qualcuno non mi voleva in azzurro… Ma è acqua passata». E non spegnerà le 35 candeline, tanti auguri!

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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