Karacic, Papetti, Andreoli: gennaio è il mese della verità

Le seconde occasioni esistono, nella vita come nel calcio. Alcune volte ci si guarda indietro, si ripensa a quanto fatto di positivo o magari di negativo, e poi si riparte. Altre invece arrivano solamente perché fattori esterni hanno bloccato il regolare svolgimento delle cose. Fran Karacic, Andrea Papetti e Lorenzo Andreoli vivono in questi giorni con la sensazione della «seconda chance»: i primi due perché il mercato potrebbe aprire (o ha già aperto) spiragli prima difficili da vedere. Il terzo perché, dopo il quarto d’ora con il Cittadella che lo ha fatto balzare nella lista dei papapili preferiti all’interno della playlist dei centrocampisti, ha trovato nei rinvii causa Covid e nella pausa uno stop forzato di cui avrebbe volentieri fatto a meno.
La fotografia
Karacic è quello che sulla carta potrebbe «beneficiare» dell’addio di Mateju. Certo, il mercato porterà un altro esterno da piazzare sulla destra, ma il croato naturalizzato australiano potrebbe avere la possibilità di dire la sua. Solo che... Solo che fino ad ora, anche a causa di un infortunio, il laterale in 18 partite non ha messo insieme nemmeno un tempo sommando il minutaggio in campo: 44 minuti, sempre da subentrato e con un’espulsione per doppia ammonizione contro il Como. Insomma, ben lontano dal giocatore che aveva fatto ben sperare nel girone di ritorno della passata stagione. Certo, il fatto di avere a sinistra una pedina come Pajac ha forse contribuito a far sì che Inzaghi facesse scelte diverse (difficile, per gli equilibri che vuole il tecnico, proporre al fischio d’inizio due esterni dalle caratteristiche offensive), ma adesso Karacic sa di dover mettere sui campi di Torbole tutte le sue carte.
Più o meno lo stesso discorso che vale per Andrea Papetti, il quale oltre a se stesso guarda con attenzione ai movimenti di mercato in entrata, ma soprattutto in uscita. Perché Mateju poteva essere impiegato anche come centrale di difesa, perché anche Chancellor potrebbe salutare a giorni. Il classe 2002 ha messo insieme 20 minuti di fatto a inizio stagione tra Alessandria (5) e Crotone (15). Poi è sparito dai radar, con il resto delle partite fino al Cittadella viste dalla panchina. Anche per lui gennaio potrebbe essere il mese della «rinascita», indipendentemente dal fatto che pure il reparto dei difensori centrali vada rinforzato. E tra l’altro, Papetti potrebbe approfittare della «nuova vita» che Inzaghi sta provando a disegnare per Mangraviti, diventata di fatto una sorta di Mateju, ovvero pedina da schierare al centro ma all’occorrenza anche in fascia.
In rampa
E poi c’è Lorenzo Andreoli, che nell’ultima gara del 2021 ha messo in vetrina al Rigamonti quelle qualità che aveva già mostrato al Franciacorta prima e alla Pergolettese poi. Un 2001 che fa il regista senza paura, che rischia il passaggio in verticale senza andare per forza in orizzontale, che probabilmente ha «maledetto» la lunga pausa della serie B. In maniera diversa rispetto a Karacic e Papetti, anche lui vuole la sua seconda occasione. Quella che nel calcio, se concessa e sfruttata, può fare la differenza.
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