Il sogno? L’urlo del Rigamonti tutto dedicato a Florian Ayé

Se c’è un attaccante che viene da lontano è proprio Florian Ayé, e non solo perché la famiglia è originaria del Benin. Questa è la storia di un goleador che, per una serie di incredibili circostanze, finora è stato felice soltanto altrove e non ha mai sentito il Rigamonti sussultare per lui.
Riassunto delle puntate precedenti: estate 2019, Ayè è il primo rinforzo del Brescia tornato in A, non per questo si rivela una prima scelta. Non la becca mai, viene inevitabilmente preso di mira dai tifosi ed è la disperazione di chi gioca a Fantacalcio: non lo vuole più nessuno, neppure all’asta di riparazione. Ecco il 2020-21, la rinascita in B: dopo un anno di attesa si sblocca in casa contro il Lecce (3-0) ma a causa delle restrizioni anti Covid lo fa davanti ad appena mille spettatori dai quali raccoglie tiepidi applausi. Presto non ci saranno più neppure quelli, si torna a giocare a porte chiuse e nel silenzio Ayé è costretto a festeggiare record strabilianti: segna per sette partite di fila (neppure Baggio ci era riuscito) e firma la prima tripletta della carriera contro il Pisa a Mompiano (4-3). Se la gode solamente qualche steward.
Campionato in corso
Ed eccoci al 2021- 22, si riaprono (per buona parte) gli stadi, si affolla la curva Nord, Ayè però gioca poco o nulla a causa di un infortunio. E quando si sblocca? Naturalmente in trasferta, come successo sabato scorso a Reggio Calabria. Se n’è forse un pochino risentito il telecronista di Sky Bruno Palermo, di origini calabresi. Dopo aver aperto il collegamento ricordando più volte le origini messinesi dell’arbitro Santoro (come a dire: aspettatevi di tutto…) dopo l’1-0 ha mormorato «Non aveva ancora segnato Ayé, lo ha fatto proprio oggi contro la Reggina».
Ma poi il suo racconto è proseguito equilibrato e imparziale e, in occasione della seconda rete, ha commentato con ammirazione: «Ma cosa ha fatto Ayé! È l’hombre del partido, come direbbero gli spagnoli e i sudamericani!», sottolinenando la perla del 2-0. Intanto la gioia era già esplosa da un pezzo, nelle case e sui social, in prima fila l’ormai mitico Clint Caruana, unico tifoso del Brescia a Malta, diventato tale dopo che l’allora sconosciuto Hubner gli fece vincere al Fantacalcio dopo che lui lo aveva schierato nella sua squadra virtuale fra l’ilarità dei compagni di scuola.
Amante delle cause apparentemente perse, da tempi non sospetti è un ammiratore di Ayé, e nei momenti difficili ha sempre invitato i tifosi delle rondinelle ad avere pazienza. Inevitabile andare a leggere i suoi post quando segna il francese. Ieri Clint si è preso l’ennesima soddisfazione: «L’ho sempre detto e continuo a dirlo: quando comincia a fare gol non lo ferma più nessuno: è la gallina francese dalle uova d’oro». Ora vorremmo godercelo un po’ anche noi ed è ora che Ayé - bravo a tirare dritto in questi anni davanti a critiche e sfottò - si prenda le sue rivincite. Lo aspetta - secondo noi - anche lo speaker dello stadio: pensate che effetto gridare un nome così corto che già da solo evoca un urlo di esultanza. Motivo in più per tornare finalmente a vincere in casa, sabato prossimo contro la Ternana: naturalmente con un gol di Florian Ayé che faccia - finalmente- esplodere per lui il Rigamonti.
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