Calcio

Fogliata al Brescia, il «sogno di una vita» (e quella scaletta nel baule)

È quella che il padre del 19enne usa per seguire gli allenamenti a Torbole. Per il debuttante tutta la trafila nel vivaio
Riccardo Fogliata, 2004, ha esordito con la maglia del Brescia al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Riccardo Fogliata, 2004, ha esordito con la maglia del Brescia al Rigamonti - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Se puoi sognarlo, puoi farlo. Se poi lo sogni da 12 anni, e che quindi è come dire da sempre visto che di anni ne hai 19 e da sempre lavori per quell’unico obiettivo, le chance allora aumentano in maniera esponenziale. E se oltretutto non è solo questione di tigna, ma di tigna supportata da tecnica, personalità e testa, allora si tratta solo di capire quando è il momento di approfittare per far capire a tutti chi sei, cosa vuoi e dove vorresti andare. Riccardo Fogliata - 1 gennaio 2004 - voleva a tutti i costi esordire con la maglia del Brescia ultimando (o iniziando) la scalata dopo tutta la trafila del vivaio che per lui, di Castrezzato e aiutato dal tifo in famiglia per i «colori giusti», è stato lo sbocco naturale della passione per il calcio.

Da mezz’ala offensiva capace in zona gol (nelle giovanili ha sempre segnato con costanza) ha iniziato a coltivare il suo desiderio più grande che andava in seconda elementare e lo ha realizzato ora che è fresco di diploma al Liceo economico sociale (ora farà Scienze motorie). Il momento giusto, Fogliata (seguito dal procuratore bresciano Sergio Lancini), pensava che in realtà si sarebbe materializzato prima, magari già in coda alla scorsa stagione visto che per due mesi aveva lavorato da aggregato alla prima squadra dopo una prima parte di stagione in cui nei panni di giocatore della Primavera faceva anche il raccattapalle al Rigamonti. Non è andata come desiderava, ma di quella preziosa esperienza maturata nelle difficoltà ambientali, lui - ragazzo di buone maniere e molto centrato che nei giorni pre esordio ha stupito per tranquillità sia staff che dirigenza - ha fatto tesoro.

La permanenza di Gastaldello che già lo conosceva e un’estate di vuoto nei ruoli dentro il calderone dell’incertezza hanno fatto il resto: Fogliata ha spinto a mille in tutto il precampionato e nelle assenze da colmare per l’esordio di squadra col Cosenza non ci sono state titubanze nell’affidargli la prima maglia di sempre per consentirgli di realizzare «il sogno di una vita» coronato non solo da una presenza fine a se stessa, ma da una prestazione di spessore a 360° condita persino da un assist. Tutto perfetto, a parte il rammarico di un Rigamonti a porte chiuse. A mamma Monica, al fratello Federico e alla fidanzata Giulia è così toccato soffrire da casa. Ma chi ha sofferto più di tutti, su quel divano, è forse stato papà Francesco, titolare di una azienda agricola che in macchina tiene sempre una piccola scaletta da scaricare e aprire fuori dal centro sportivo di Torbole per catturare qualcosa degli allenamenti del figlio. Non è mancato a nessuna amichevole e ora con tutta la famiglia aspetta il turno di poter vedere Riccardo - che ha l’hobby del tennis e l’idolo in De Bruyne - salendo stavolta sulla scala del Rigamonti.

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