Calcio

Brescia, un puzzle che deve ancora comporsi

Il club è ancora a cavallo tra le due stagioni e sono molte le situazioni avviate ma che solo Cellino può sbloccare
Mattéo Tramoni, il Brescia deve decidere se riscattarlo o meno © www.giornaledibrescia.it
Mattéo Tramoni, il Brescia deve decidere se riscattarlo o meno © www.giornaledibrescia.it
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Di regola, il silenzio è d’oro. Ma certe volte proprio no: il silenzio è solo un elemento che non fa altro che alimentare dubbi, perplessità, confusione. E quello che permea il Brescia, è un «mutismo» che non fa affatto bene dentro un quadro in cui ancora non si è provveduto a mettere un punto sulla passata stagione mentre la prossima incombe e ancora mancano le linee guida «ufficiali».

Lo abbiamo sottolineato: il fatto che difettino comunicazioni non significa ovviamente che dentro gli uffici di via Solferino non si stia lavorando. Ma a un certo momento diventa una urgenza trasformare le ufficiosità in ufficialità perché alla fine è solo la carta che canta: e soprattutto, è solo da dentro che possono arrivare le rassicurazioni di cui c’è indubbiamente bisogno.

Uomo solo al comando: il presidente del Brescia Massimo Cellino - © www.giornaledibrescia.it
Uomo solo al comando: il presidente del Brescia Massimo Cellino - © www.giornaledibrescia.it

Nemmeno queste del silenzio a oltranza sono dinamiche nuove, anzi, nel Brescia di Cellino che oltretutto è fuori città da circa una settimana e non tornerà operativo che domani o giovedì al massimo: di solito, i suoi ritorni dopo periodi di assenza fisica in momenti topici (come a esempio durante il mercato estivo) coincidono con annunci e accadimenti.

Sul tavolo

Ed è questo più che mai un auspicio perché col passare dei giorni, le domande anziché diminuire aumentano. Balla ancora l’annuncio ufficiale del (ri)approdo di Pep Clotet in panchina. «Ma potrei anche annunciarlo direttamente l’1 luglio» ha detto a più persone Cellino: l’1 luglio, ovvero quando anche a livello federale inizierà ufficialmente la nuova stagione. Inoltre, Clotet fino al 30 giugno è sotto contratto con la Spal.

Pep Clotet, allenatore «in pectore» - © www.giornaledibrescia.it
Pep Clotet, allenatore «in pectore» - © www.giornaledibrescia.it

Il motivo del ritardo di una «operazione nostalgia» sulla parola già conclusa da molte settimane, è insomma da ricercare soltanto in motivazioni formali. Ma appunto: più passano i giorni più crescono i «se» e i «ma». Gli stessi che aleggiano attorno a Francesco Marroccu, di fatto «dimissionario» e già con un piede e trequarti fuori dalla porta, ma non ancora liberato perché prima Cellino vuole che il dirigente gli dia una mano su certe questioni come ad esempio il provare a trattare con l’esonerato Corini la risoluzione.

Marroccu tiene «bloccato» l’isediamento del suo successore. Il designato è Giorgio Perinetti: tutto fatto, in teoria. Ma anche in questo caso la mancanza di certezze, fa sì che tra gli addetti ai lavori ci sia ancora abbastanza margine per pensare che Cellino possa cambiare idea in extremis. Sarebbe sorprendente, ma nulla come ben sappiamo è mai da escludere.

Settore giovanile e riscatti

È in una sorta di «terra di mezzo» anche il settore giovanile. Rivoluzionato ai vertici da Marroccu che sarebbe dovuto essere la figura di riferimento principale per il tandem Omero Meloni-Migliorati da lui scelto che adesso però appunto è in uscita: la strada tracciata proseguirà come era stata pensata? Intanto, stando sul semplice, manca ancora lo «schema» delle panchine e non c’è ancora il tecnico della Primavera dopo il congedo, anche qui filtrato, di Gustavo Aragolaza. E, tornando alla prima squadra, manca già di fatto meno di un mese allo start della nuova stagione visto che il ritiro - che con buona probabilità sarà in una località del Trentino - inizierà nei primissimi giorni di luglio.

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Mentre la prima finestra davvero importante sarà quella tra il 15 e il 17 giugno, la finestra entro la quale andranno esercitati i riscatti. Moreo a parte (diamolo praticamente per certo), il solo altro al quale il Brescia è potenzialmente interessato è quello di Mattéo Tramoni che vale 2.500.000 euro e non è ancora chiaro come Cellino, deciderà di orientarsi. Basta un «cenno» del presidente per scatenare una specie di effettodomino sulle decisioni da prendere: nella speranza che questo cenno arrivi presto.

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