Brescia, rotto il lucchetto del Rigamonti: lo stadio torna al Comune
Quindici secondi di scintille e poi il tonfo del lucchetto tranciato dal fabbro sull'asfalto. Alle 17.15 in punto, cioè dopo un quarto d'ora «canonico» d'attesa inutile – come del resto era già successo l'altro ieri con l’assenza di emissari di Massimo Cellino – i funzionari del Comune, presenti in gran numero, hanno aperto il cancello del varco 1 dello stadio Mario Rigamonti.
Rispetto a mercoledì, oltre al solito gruppetto di cronisti e fotografi, erano presenti anche una trentina di tifosi che hanno accolto con un breve applauso il taglio in questione.
La perlustrazione
All'interno del Rigamonti, per una veloce perlustrazione dell'impianto, sono entrati il Dirigente Capo di Gabinetto e dell'Area di Supporto al sindaco Giandomenico Brambilla l'assessore allo sport Alessandro Cantoni, l'avvocatessa civica Francesca Moniga, l'ingegnere Silvia Foini, e i dirigenti e funzionario Giorgio Paolini, Rossella Prestini e Giampiero Ribolla accompagnati da un paio di agenti della Polizia Urbana e da quelli della Digos.
«Si apre una porta verso una nuova era»
«Questo non è un atto di forza, né di prevaricazione. È soltanto un atto di giustizia» aveva affermato poco prima del «taglio» l'assessore Cantoni. «L'apertura di una porta verso una nuova era, ma soprattutto la restituzione di un impianto a Brescia, ai bresciani, ai suoi tifosi».
Cantoni che, all'uscita dallo stadio una mezz'oretta dopo, ha dichiarato anche che «il manto del campo presenta numerose chiazze gialle che ora verranno curate dai manutentori del campo in attesa della manifestazione di interesse del soggetto che poi dovrà subentrare nella buona tenuta dello stesso».
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