Calcio

Amici vicini e lontani: tra Brescia e Mantova balla la salvezza

Il derby di oggi alle 15 al Rigamonti è uno scontro fratricida anche tra due filosofie diverse. Rondinelle in emergenza difensiva
Tifosi del Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Tifosi del Brescia - © www.giornaledibrescia.it
AA

Mai una gioia. E se per caso invece una gioia passa di qui e ci si lascia andare a un sorriso e a un sospiro di sollievo, ecco che da dietro l’angolo è già in agguato uno schiaffone a riportare tutti alla realtà.

Non che dopo il blitz alla Spezia qualcuno abbia pensato (guai!) che tutti i guai fossero stati risolti e che la salvezza fosse cosa fatta, ma si pensava e sperava di poter vivere una settimana da far filar via liscia come l’olio pattinando su nuove energie e fiducia. Che per fortuna ci sono e hanno dunque contribuito ad attutire, mentalmente, il colpo del nuovo forfait, di Andrea Cistana.

Il fatto che un’aria più pulita abbia aiutato a restare lucidi, non significa però che il problema sussista e sia serio perché il Brescia arriva a giocarsi la partita che vale mezza - o anche più - salvezza con due centrali difensivi di numero, che tra l’altro non sono i primi della scala gerarchica, senza alcun rincalzo di ruolo in panchina.

I rischi

Certe stagioni, «punto a punto» come lo è questa, si giocano su dettagli e sfumature che fanno la differenza e la circostanza citata fa parte di quest’ambito. Nella speranza poi di non doversi ulteriormente dolere per i mancati e richiesti interventi sul mercato di gennaio per quanto riguarda la difesa così come un anno fa a quest’ora ci si doleva di non avere un attaccante in più. Evidentemente è destino del Brescia arrivare corto, in un reparto o nell’altro, ai finali di stagione. E altrettanto evidentemente, a chi comanda, il rischio non basta mai. Ma tant’è.

E qualcosa oggi, tenendo conto anche dell’eventualità di dover rivisitare la partita in corsa e/o di cartellini da gestire, bisogna che Rolando Maran s’inventi. Occorrerà anche che siano gli attaccanti a caricarsi un po’ di più la squadra sulle spalle. È il momento. Ciò detto, Brescia-Mantova ha, a prescindere, una trama da thriller. Altro che festa di primavera: qui il rischio è, per entrambe, di ritrovarsi in un pieno inverno di classifica. Con i virgiliani, a loro volta rinfrancati dall’ultima vittoria, a giocare per il sorpasso in classifica e lasciare al Brescia i play out. Un duello fratricida che si consuma anche tra due allenatori amici, ma con due canovacci calcistici molto diversi.

Gioco di possesso estremo quello di Possanzini, gioco di attesa e ripartenza quello di Maran: primo compito del Brescia oggi non lasciarsi irretire dal gioco virgiliano che ha tutto per mandare in tilt le rondinelle - la gara d’andata dovrebbe aver insegnato qualcosa e il Mantova è una delle poche squadre che tra andata e ritorno non ha mai cambiato il suo modo di essere - che verosimilmente proveranno ad andare a prendere alti gli avversari.

Si giocherà in una cornice di pubblico dignitosa - si pensa di arrivare ai 10.000 grazie anche all’aiuto della «promo Dac» - che può e deve essere l’ideale per un Brescia chiamato a sbloccarsi in casa, in termini di vittorie, dopo 6 mesi esatti di digiuno. Curiosità: se il Brescia ha il secondo peggior rendimento tra le proprie mura, il Mantova ha la seconda peggior resa in esterna con solo un successo all’attivo e appena 10 punti raccolti. La salvezza, passa dalla riconquista del Rigamonti: compiuta quest’opera poi a Cosenza ci sarebbe l’occasione per un match point...Ma stiamo andando troppo in là. Qui e ora. E se non ora, quando?

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.