Brescia, inizia il Lopez-ter ma per Inzaghi addio pieno di rabbia

Non c’è mai pace neanche quando ci sarebbe tutto per stare in pace. Ma i nodi prima o poi arrivano al pettine. E in casa Brescia è arrivato il tempo di fare i conti con le ricadute a cascata degli errori estivi in fase di impostazione di stagione che hanno creato tra Cellino e Inzaghi via via sempre più problemi.
E così, il presidente del Brescia l’ha fatto ancora. E l’ha fatto in una maniera cruda, senza guardare in faccia nessuno e senza pensare alle conseguenze ambientali con una piazza che gli rimprovera di essersi messo a giocare un’altra volta col fuoco rischiando grosso e ricordando con la mossa del cambio Inzaghi-Lopez quella Maran-Zeman di Corioni. Allora Gino pensò che tanto con Maran i play off non li avrebbe vinti e che se aveva una speranza ce l’aveva con Zeman. Andò malissimo e il Brescia ai play off nemmeno ci andò.
La ratio del campio Inzaghi-Lopez è più o meno la stessa: Cellino (ma anche Marroccu) pensa che con Inzaghi non potesse più esserci margine di crescita e si stava andando verso una involuzione. E che se c’è speranza per andare in serie A, questa va cavalcata con la certezza tattica del 4-3-1-2 che Inzaghi non gli dava e con scelte nette. E con Lopez, la società pensa di andare su un «usato sicuro» nella certezza che quello già visto qui due volte non sia stato che l’ombra di se stesso.E che stavolta potrà giovarsi del supporto di Marroccu oltre che lavorare non con una squadra disperata, ma da primi posti. Dopo le indiscrezioni di domenica, quella di ieri sembrava potesse essere una giornata lineare con l’avvicendamento ufficiale tra mister Pippo e Lopez. Invece non sono mancati momenti «di vuoto» che hanno ingenerato ulteriore confusione in un contesto già di schock.
Cronologia
Ieri era tutto «apparecchiato» affinché Lopez dirigesse la sua prima seduta a Torbole arrivando dopo che Inzaghi e gli uomini del suo staff avessero svuotato i loro armadietti. Ma così non è stato.
A Torbole Bisoli e compagni non hanno ricevuto comunicazioni se non che sarebbero stati allenati dal tecnico della Primavera mentre intorno alle 15 intercettavamo Lopez fuori dalla sede del Brescia con il suo vice Michele Fini e un uomo della società. Direzione Panathleticon per le visite di idoneità.

Lopez dribblava tutti mentre nel frattempo a Torbole, Francesco Marroccu dichiarava: «Se arriva Lopez? Vediamo stasera... Potrebbero esserci sorprese». Una frase sibillina che ha fatto sorgere qualche dubbio, persino di un ripensamento su Inzaghi visto che tardava ad arrivare la notizia dell’ufficialità del suo esonero. Intanto, Lopez era ritornato in in sede, per uscirne alle 19.30. Quando il quadro si è definitivamente composto.
A Inzaghi e al suo vice D’Angelo sono arrivate le pec con esonero ufficiale (gli altri elementi dello staff sono per ora sospesi) e stamattina ci sarà la comunicazione anche pubblica. Perché tanto ritardo? Perché prima c’è stata da fare una valutazione su una clausola contrattuale e per altre ragioni burocratiche. Oggi, contestualmente, ci sarà anche il comunicato che annuncerà l’inizio del «Lopez-Ter».
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Si sa che l’uruguaiano ha già avuto un colloquio con Marroccu ammettendo gli errori che nelle due precedenti occasioni lo portarono al fallimento, ma allo stesso tempo sottolineando ciò che gli mancò: in serie A ereditò una situazione già compromessa e in serie B si sentì solo. Quanto a Inzaghi, è arrabbiato nero e sente di aver ricevuto un trattamento immeritato.
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