Calcio

Brescia, in archivio una stagione di crescita in tutte le specialità

Fabrizio Zanolini
Dieci partite senza subire gol e differenza reti col «+» sono fattori incoraggianti. La media punti è di 1,34 gara
Gabriele Moncini: è lui il capocannoniere di questa stagione - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Gabriele Moncini: è lui il capocannoniere di questa stagione - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Numeri, quella di una stagione. La 65esima del Brescia nella serie cadetta è stata in agro-dolce, cominciata a razzo, un razzo che poi è vorticosamente precipitato a motori spenti facendo tornare i fantasmi di qualche mese addietro, scacciati poi dall’arrivo di Maran che ha reso l’annata decisamente più dolce che agro. E alla fine, dopo paure, speranze, traguardi raggiunti e sogni infranti, restano loro, i numeri. Quelli che consentono di cristallizzare e oggettivizzare l’ottimo lavoro che è stato fatto e che ora va assolutamente capitalizzato per poter pensare di fare un salto di qualità.

Ma rimaniamo sulla stagione da pochi giorni mandata agli archivi. Si parte dalla classifica e dai punti conquistati: 51, frutto di 12 vittorie, 15 pareggi e 11 sconfitte (12 con quella amarissima arrivata nei supplementari del preliminare play off con il Catanzaro). Punti che danno una media complessiva di 1.34 a partita da suddividere tra l’1.18 dell’era Gastaldello (11 match, 3 vittorie, 4 pari e 4 sconfitte) d’inizio campionato e l’1.46 del subentrato Maran (26 gare sulla panchina, 9 vittorie, 11 divisioni della posta e 6 debacle) alle quali si deve aggiungere quel Brescia-Cremonese (0-3) che ha visto in panca il «traghettatore» Belingheri per un ottavo posto nella classifica finale. Cinquantuno punti costruiti più in casa (29) che in trasferta (22), seppur Bisoli e compagni siano per 5 volte tornati dalle sfide in viaggio con il bottino pieno nel trolley.

Differenza reti

Una buona differenza reti al positivo (+4) grazie ai 44 gol fatti - che hanno relegato però la squadra all'undicesimo posto, al pari della Feralpi, come attacco - e ai 40 subìti, dato quest’ultimo che ha riconosciuto la difesa biancoblu come la terza, al pari del Como, meno battuta della categoria. E a proposito di gol, è Gabriele Moncini il cannoniere principe con 11 centri (10 + 1 ai play off) messi a referto.

Trentotto partite (play off escluso) dove per 10 volte la rete delle rondinelle è rimasta inviolata. È invece di 6.606 la media spettatori al Rigamonti che colloca il Brescia al 15° posto tra gli spettatori presenti allo stadio, una posizione assolutamente non consona al blasone della Leonessa. Sono stati ben 27 i giocatori utilizzati in questo campionato e, andando sui singoli, quello più utilizzato di tutti è stato Lorenzo Dickmann con i suoi 3.465’ giocati (su 37 presenze), mentre soltanto uno è stato sempre presente, o da titolare o da subentrato, in campo cioè Flavio Bianchi con 39 gettoni di presenza su 39. Per finire con un ultimo numero, l’1. Come il secondo che ha di fatto separato il Brescia della semifinale play off. Un numero da dimenticare in fretta per guardare avanti. Capitalizzando.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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